Caccia a geni e Rna per rigenerare il cuore

Una tematica tra le più appassionanti della ricerca e un traguardo agognato per i pazienti con infarto.

TRIESTE L’ultimo numero di Circulation, la rivista di riferimento della cardiologia clinica, pubblica un articolo che fa il punto sul problema della rigenerazione cardiaca, una tematica tra le più appassionanti della ricerca e un traguardo agognato per i pazienti con infarto.

I responsabili dei 15 centri più accreditati in questo settore a livello internazionale (unico italiano, c’è anche il nostro Icgeb tra questi) firmano una specie di manifesto di consenso per fare chiarezza e, soprattutto, per mettere fine a un filone di sperimentazione, quello delle cellule staminali adulte, che negli ultimi 15 anni non ha fatto altro che generare false speranze. Ormai è chiaro che il cuore è uno di quegli organi che, come il cervello e la retina, perde la capacità di rigenerarsi dopo la nascita. Ogni danno che il cuore subisce nella vita adulta viene riparato con la deposizione di tessuto fibroso, una cicatrice più o meno diffusa.

Quindici anni fa alcuni roboanti studi nel topo avevano suggerito che il midollo osseo o il cuore stesso contenessero delle cellule staminali che, isolate in laboratorio e poi re-impiantate, fossero in grado di moltiplicarsi, rigenerando poi il tessuto contrattile andato perduto. Migliaia di pazienti si sono cullati in questa illusione, in quasi un centinaio di sperimentazioni cliniche in giro per il mondo. In realtà quei primi studi sugli animali non sono stati riprodotti (alcuni di questi hanno persino raggiunto le aule dei tribunali: qualche mese fa Harvard ha patteggiato la restituzione di 10 milioni di dollari al governo americano per uscire da un’imbarazzante accusa di frode) e la sperimentazione clinica è risultata del tutto deludente. Ma il campo della rigenerazione cardiaca rimane ben vivo: il consenso degli esperti è che il filone più promettente per rifare il cuore è quello che passa attraverso lo stimolo della rigenerazione endogena, sfruttando i meccanismi che già esistono dentro il Dna delle cellule cardiache sopravvissute a un danno per farle replicare e moltiplicarsi. La caccia a fattori di crescita, geni, piccoli Rna o molecole chimiche in grado di rimettere in moto queste cellule sta già diventando un crescendo appassionante. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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