Cabinovia, il Comune di Trieste al lavoro su linea elettrica e beni storici

Giovanni Tomasin
In basso a sinistra il sito di Bovedo, in alto a destra Campo romano
In basso a sinistra il sito di Bovedo, in alto a destra Campo romano

TRIESTE Cabinovie e linee aree a media tensione raramente ben s’accompagnano, ecco perché il Comune di Trieste ha avviato l’iter per valutare i costi di spostamento o interramento della linea elettrica lungo la linea che salirà sull’altipiano carsico, per arrivare a Campo Romano. È una delle attività che l’ente ha intrapreso in agosto a questo proposito, a cui si aggiungono l’affido della valutazione d’impatto archeologico alla società Archeotest e la pubblicazione dell’incarico allo Studio Fuksas per la stazione di partenza.

Dell’opera finanziata con 48 milioni di euro dal Pnnr conosciamo bene la stazione di partenza, il cui design è opera di Massimiliano e Doriana Fuksas. Come spesso nel contemporaneo, il brucone metallico ha sostenitori e detrattori ma si fa riconoscere.

il progetto
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Della stazione di arrivo, però, nulla sappiamo ancora. L’incarico ai Fuksas (126 mila euro) riguarda infatti soltanto il “concept” delle stazioni di partenza e di mezzo, oltre ai piloni nel Porto vecchio. Il resto verrà probabilmente progettato dagli uffici, con un carattere più funzionale.

Nella zona di Campo Romano a Opicina, ricordiamo, si prevede di realizzare il parcheggio da 780 posti che, nelle intenzioni del municipio, dovrebbe dirottare parte del traffico che ogni giorno entra in città da nord. Questa, peraltro, è una delle ragioni che secondo il Comitato No Ovovia e gli oppositori del progetto giustificano la contrarietà all’opera stessa: scettici verso l’effetto sulla mobilità, sottolineano l’impatto sull’ecosistema. Va detto che i via libera della Regione e della Soprintendenza all’opera non sono ancora arrivati.

Il Comune, però, nel frattempo si muove e ha chiesto un preventivo di spesa per l’interramento o lo spostamento della linea elettrica a media tensione nella zona alla società e-distribuzione Spa. Al contempo affida alla società Archeotest, già collaboratrice del Comune sul sito di diversi cantieri, la valutazione d’impatto archeologico del tracciato, per un incarico da 10.187 euro.

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