Busta sospetta in Questura a Gorizia: scatta la procedura di sicurezza, ma è un falso allarme
Dalla lettera usciva una polverina bianca: ora si cerca l’autore della bravata
Esce della polverina bianca da una lettera inviata alla questura di Gorizia, nella sede distaccata della caserma Massarelli che si affaccia al piazzale della casa rossa. La Polizia di Stato non sottovaluta l'episodio e fa scattare immediatamente la procedura di sicurezza. Il sospetto, infatti, era che potesse trattarsi di antrace, eventualità che è stata poi esclusa dai test.
A ricostruire l'accaduto è il questore di Gorizia Luigi Di Ruscio. Scattata la procedura, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del nucleo batteriologico chimico radioattivo, squadra specializzata dei pompieri per questo tipo di operazioni.
"È giusto non sottovalutare nulla di questi tempi, anche se eravamo pressoché certi che si trattasse di uno scherzo, chiamiamolo così, di cattivo gusto", spiega il questore di Gorizia.
Non sono stati forniti dettagli sulla località dalla quale la lettera sospetta è stata spedita perché le indagini sono in corso. Vien da sé che la Polizia di Stato effettuerà tutti gli approfondimenti del caso per risalire all'identità dell'autore di questo gesto.
Una bravata che potrebbe costare molto cara al responsabile nel caso in cui dovesse essere identificato. Non si ricordano negli ultimi anni atti simili nel capoluogo isontino ma è altrettanto vero che Gorizia, complice la ribalta della capitale europea della cultura, è sotto ai riflettori internazionali.
"Cessato allarme - sottolinea ancora il questore - anche se questa iniziativa di ignoti ci ha costretto a mettere in piedi una procedura con l'impiego di uomini e esperti. La sostanza sospetta è stata analizzata dagli studi specializzati di Mestre e gli approfondimenti hanno dato esito negativo. Meglio così".
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