Bus sostitutivi ma qualcuno non lo trova

La rabbia di tre ragazzi pronti a partire per Milano: «Nessuna indicazione». Otto regionali cancellati, ritardi sino a 180 minuti per altri quindici

TRIESTE. Un ritardo di 180 minuti per 15 treni regionali. Un Frecciabianca, un Intercity e 16 regionali limitati nel percorso. La cancellazione di otto treni regionali. Ieri un disastro totale a causa dell’incendio a Monfalcone. Ma poi il servizio ferroviario è stato riattivato alle 21.05. Intanto vari bus sono stati prontamente attivati da Trenitalia, giunti davanti al giardino della stazione di Trieste aspettando i passeggeri rimasti a piedi. Per loro la direzione erano le città regionali. Chi invece doveva recarsi a Milano e avrebbe - qui il condizionale è retorico - dovuto prendere il Frecciabianca, invece aveva il mezzo di trasporto sostitutivo che avrebbe fatto lo stesso percorso del treno: Mestre, Padova, Verona, Brescia. Sessanta sono le persone che sono state fortunate e probabilmente avranno raggiunto le proprie città fuori regione nel cuore della notte. Tre milanesi però, Massimo ed Edoardo e un terzo amico conosciuto in stazione, si chiedevano: «Ma dov’è il nostro bus?». Il loro bus l’hanno perso, perché «nessuno ci ha avvisato sul luogo in cui dovevamo prenderlo». Così dice Massimo, molto arrabbiato perché «la situazione è stata trattata con incompetenza e cattiva amministrazione».

Dall’altra parte invece l’addetto Trenitalia è sicuro di aver aspettato i propri clienti ai binari «e li ho portati tutti - afferma - sul lato taxi della stazione dove li aspettava il pullman per Milano». «Ma se io ho dovuto perfino dire a dei turisti stranieri dove dovevano andare - risponde Massimo -. Chi era fuori non è stato minimamente avvertito su dove andare». Non si capisce chi ha sbagliato e chi aveva la testa tra le nuvole. Sta di fatto che Massimo e i suoi amici rimarranno a Trieste... a meno che «non prendiate un treno e facciate il cambio a Bologna alle 4» dice un’altra addetta. Massimo non ci sta, un suo amico ci pensa. Edoardo ha perso le speranze: «Il bus è partito un’ora e mezza fa, ma ce l’hanno detto ora». «Sono bloccato a Trieste a causa di un incendio sulla linea ferroviaria. Conoscete qualcuno che parta da Trieste oggi per Milano? Grazie». Massimo, agli ultimi sgoccioli di speranza, mette un annuncio su Facebook e pure su Twitter. Nessuno lo riporterà indietro, ma l’amica Elisabetta commenta sul suo post: «Io sono ferma a Verona per lo stesso incendio... direzione opposta». E infatti caos anche lì. E continua: «Qui un gran casino, aspettiamo un fantomatico pullman per Milano». Sull’uscio della porta una signora aspetta il marito, dopo aver atteso per tre ore nel treno ad Aurisina, partito alle 16.15 verso Venezia, e poi rientrato a Trieste. «Nessuno sapeva che cosa fosse accaduto, abbiamo saputo dell’incendio solo alle 20.45» dice. Nello stesso treno Paola. Una bella notte prima degli esami per lei che, dopo aver sostenuto l’esame di Logopedia all’Università di Trieste ieri mattina, stava andando a Pavia a ritentare la stessa prova. «Non posso rischiare, ora arrivano i miei genitori a prendermi e domani andrò in auto».

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