Bus, dal 10 maggio anche corse festive e serali. Passeggeri: al massimo il 50% della capacità consentita

TRIESTE La Fase due parte domani 4 maggio anche per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, con le norme fissate nell'ordinanza che il governatore Massimiliano Fedriga ha firmato nella serata di oggi 3 maggio.
Viene confermato per il periodo 4-9 maggio il mantenimento della situazione attuale per gli autobus urbani e extraurbani, salvo "rimodulazioni e intensificazioni per corrispondere all'evoluzione della domanda". Per il periodo10-18 maggio viene previsto invece il riavvio dei servizi per l'intera regione, anche nelle giornate festive e per le corse serali.
I servizi ferroviari svolti da Trenitalia dal 4 maggio passano dal 20% al 60% della situazione pre-emergenza Covid-19. Confermata la sospensione dei servizi ferroviari transfrontalieri.
Per quanto riguarda le regole e le modalità di accesso, viene confermato l'obbligo di indossare la mascherina a bordo di tutti i mezzi del trasporto pubblico locale, nelle autostazioni, stazioni ferroviarie e fermate. I posti a sedere non utilizzabili saranno evidenziati sia sui treni che sugli autobus, in modo da consentire il rispetto della distanza fisica di un metro tra i passeggeri.
Per quanto riguarda il numero dei viaggiatori trasportabili sugli autobus, tenuto conto dell'obbligo di utilizzo delle mascherine, qualora non sia possibile garantire continuativamente il distanziamento fisico all'interno dei mezzi, l'ordinanza numero 13 prevede che il servizio debba comunque osservare un carico massimo non superiore al 50% della capacità di trasporto del mezzo: se il 50% sarà raggiunto, il conducente non si fermerà alla fermata successiva, a meno che un passeggero a bordo non abbia prenotato la richiesta.
A tutela dell'autista è prevista l'adozione di misure di delimitazione della distanza, o barriere, fra la postazione di guida e l'area di utilizzo dei passeggeri. Nei mezzi ancora non attrezzati, l'ordinanza prevede che sia vietato l'uso della porta anteriore. Il passeggero non può occupare il posto disponibile vicino al conducente.
Viene confermata la cabina di regia, attivata il 13 marzo scorso, coordinata dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Graziano Pizzimenti, con le aziende esercenti i servizi di trasporto pubblico locale automobilistico, ferroviario e marittimo e le organizzazioni sindacali. In questo contesto, si legge in una nota della Regione, potranno essere definite dalle aziende eventuali ulteriori rimodulazioni dei servizi di tpl automobilistici e marittimi e avviati in forma sperimentale servizi automobilistici "point to point" o a chiamata, e in altre forme flessibili per assicurare la mobilità dei lavoratori da e verso le principali realtà produttive e poli servizi regionali, anche con l'utilizzo di vettori Ncc.
Intanto sulla partenza della Fase due nel trasporto pubblico locale interviene la Cgil: "Abbiamo visto troppe dichiarazioni e prese di posizione in ordine sparso. Se vogliamo evitare di creare caos tra utenti, cittadini e lavoratori è fondamentale rispettare le normative e linee guida emanate dalle istituzioni e dalle autorità sanitarie sul distanziamento e le altre misure di sicurezza, valide per tutto il territorio nazionale, e mettere in campo provvedimenti e risorse tesi a sostenere il ruolo del trasporto pubblico e le aziende del settore», dichiara in una nota il segretario regionale della Filt - Cgil Valentino Lorelli, senza nascondere la preoccupazione del sindacato per l’impatto sui trasporti della fase due. La Cgil insiste sulla necessità di tutalare la sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori, a partire dagli autisti, "che sono i più esposti". Fondamentale quindi il rispetto del distanziamento minimo e della capienza massima dei mezzi.
La Filt, parallelamente, ribadisce il ruolo fondamentale del trasporto pubblico, «perché un aumento del ricorso alla mobilità privata non è sostenibile in termini di traffico, di ambiente, di costi individuali e collettivi». Da qui l’invito, rivolto a tutti i rappresentanti delle istituzioni, a ogni livello, a evitare «messaggi sbagliati come quello lanciato pochi giorni fa dal sindaco di Udine, che ha definito potenzialmente pericolosi i mezzi pubblici». L’obiettivo, al contrario, deve essere quello di fare in modo che I cittadini-utenti tornino a guardare con fiducia al trasporto pubblico: «E ci riusciremo – conclude Lorelli – solo attraverso regole e strumenti adatti a gestire e superare questa difficilissima fase di emergenza".
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