Burlo, bimbo muore dopo il parto

Nato con ipertensione polmonare è stato intubato d’urgenza dal personale medico, ma poi è sopraggiunto uno pneumotorace. Secondo decesso in pochi giorni
BRUNI TRIESTE 06 02 07 OSPED. BURLO GAROFALO
BRUNI TRIESTE 06 02 07 OSPED. BURLO GAROFALO

Un’altra storia di immenso dolore, per una vita che si è spenta subito dopo il suo inizio, filtra oltre i muri del Burlo. Nei giorni scorsi, precedenti al caso del bimbo di cui il Piccolo ha dato conto ieri (bimbo che si è spento per le complicazioni legate all’inalazione del proprio liquido intestinale quando si trovava ancora nel grembo materno), nell’istituto di via dell’Istria si è consumata una tragedia analoga. Analoga nel terribile epilogo, la morte di un neonato che aveva appena visto la luce, ma diversa nelle cause, a quanto è concesso sapere. E ciò che è concesso sapere non passa per le vie ufficiali: dalla direzione generale dell’Irccs, incarnata dal dottor Mauro Melato, viene confermata la linea del silenzio. Il fatto si lascia così ricostruire da fonti informali, che raccontano come nei giorni scorsi, per l’appunto, il piccolo cuore di un bimbo nato da poco non abbia retto gli effetti dei problemi di salute manifestatisi immediatamente in tutta la loro violenza.

Il bambino purtroppo avrebbe mostrato, fin da subito, i segni di una gravissima ipertensione polmonare e di ulteriori complicazioni. A quel punto l’équipe impegnata ad assisterlo avrebbe deciso di sottoporlo, con la massima urgenza, a ventilazione artificiale. Un intervento delicatissimo, ad alto rischio, foriero molto spesso di effetti collaterali, effetti le cui possibilità d’insorgenza, ovviamente, salgono ulteriormente se tale operazione viene eseguita su un neonato. Non un’opzione tra le tante, dunque, bensì una necessità impellente. Una simile scelta testimonia quanto critiche dovessero essere, evidentemente, le condizioni del piccolo, il quale sarebbe stato così intubato e sottoposto, appunto, in brevissimo tempo, a ventilazione artificiale. Ma gli effetti collaterali si sarebbero concretizzati di lì a poco. Fatalmente. Sarebbero in effetti state le complicazioni legate a uno pneumotorace, col conseguente accumulo d’aria tra polmoni e torace stesso, a contribuire a causare il decesso.

Sul corpo del bimbo sarebbe già stata effettuata l’autopsia, con la supervisione del dottor Sergio Demarini, il direttore del Dipartimento materno-neonatale. Proprio per domani sarebbe in programma un audit tra quanti hanno operato in occasione di questa tragedia, con l’obiettivo di ricostruirla. Certo è che il cuore del piccolo ha smesso di battere nello spazio di pochissimo tempo, rispetto al momento in cui aveva visto la luce. Un tempo decisamente inferiore a quello durante il quale ha tentato di lottare invano il bimbo morto poi per l’inalazione dei liquidi intestinali nel grembo materno. Non si sarebbe arreso dopo pochi minuti, ma dopo un paio di notti di lotta per la vita. Ma che succede al Burlo? È presumibile si tratti di tragiche coincidenze, legate peraltro alla notevole affluenza nella struttura di via dell’Istria, anche da altre parti della regione e non solo, di casi ad alto rischio. E questo proprio per il nome e il rango medico-scientifico dell’istituto. È presumibile perché, come detto, nessuna voce ufficiale, di vertice, si sta facendo sentire.

@PierRaub

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