Bullian ora pretende il bis con il “suo” centrosinistra ma c’è il leghista Mattiussi
Cinque anni dopo a Turriaco, uno dei feudi sopravvissuti del centrosinistra nella Sinistra Isonzo, è ancora sfida a due. Il 26 maggio il sindaco uscente Enrico Bullian, ricandidato dal Pd vestito da civica e dalla lista LiberaMente, se la dovrà vedere, però, non con una formazione tutta locale come Paese in Comune, e spostatasi a sinistra nel 2014, ma con la Lega e il suo candidato Stefano Mattiussi, 41 anni, due lauree , nato a Gorizia e attivo politicamente a Monfalcone. Ai nastri di partenza il Carroccio si presenta in solitaria, non affiancato da una civica costruita dal resto del centrodestra.
Tutti i candidati di Turriaco
Alle spalle il tentativo, fallito, di trovare una quadra proprio con Paese in Comune, che nel 2014 aveva candidato a sindaco l’ex esponente della Fiom Cgil nazionale Massimo Masat. La scelta della Lega di non rinunciare al proprio simbolo, mimetizzandosi in una civica, seppure di centrodestra, sembra sia stata il motivo di fatto della mancata intesa con Paese in Comune, al cui interno peraltro convivevano anime di ispirazione diversa.
Per la Lega, che pure alle ultime regionali si è conquistata il ruolo di seconda forza politica nel paese della Bisiacaria, staccata di soli 12 voti dal Pd, la sfida sembra quindi in salita. Dei 12 candidati in lista solo una abita in paese e si tratta di Alessandra Giannangeli, che con la famiglia risiede in un appartamento dell’ex caserma dei carabinieri di via 5 Giugno, dove l’amministrazione comunale d’intesa con la Prefettura di Gorizia ha creato, poco più di due anni fa, in due appartamenti liberi, un Centro accoglienza stranieri per 12 richiedenti asilo. Non è l’unica novità che Turriaco ha conosciuto negli ultimi cinque anni in cui sindaco e maggioranza hanno deciso di utilizzare i fondi destinati per l’acquisto di Villa Priuli alla trasformazione della palestra in un palazzetto dello sport, alla creazione di piste ciclabili, alla riqualificazione urbana.
Qualche novità c’è anche nella coalizione che ora sostiene Enrico Bullian, 36 anni, alle spalle un dottorato di Storia contemporanea, dipendente di Coop Alleanza 3.0. Il Pd, dopo dieci anni e due mandati consecutivi, si presenta al fianco di LiberaMente a Turriaco, ma non con il suo simbolo. I dem alle comunali di maggio sono in corsa attraverso una “civica” che prende il nome di Turriaco Democratica per sottolinea la propria autonomia nelle scelte. L’operazione è stata comunque messa in campo anche per facilitare, come ha spiegato la responsabile del circolo di Turriaco Annamaria Farfoglia, «la partecipazione e l’adesione alla lista anche di persone non iscritte al Pd». In lista con LiberaMente, oltre all’assessore uscente Paola Spanghero, ci sono invece alcuni nomi noti e non solo a Turriaco, come quello di Fabio Baldassi, coordinatore della Fiom Cgil nella Rsu di Nidec Asi, e di Nicola Pieri, presidente dell’associazione BisiachinBici. La coalizione di centrosinistra più che impensierita sembra sollevata dalla comparsa, quasi fuori tempo massimo, di un contendente. In assenza di un altro candidato, sindaco e candidati collegati sono eletti solo se il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50% degli elettori iscritti nelle liste elettorali. Un’evenienza non così impossibile nel caso in cui i cittadini si trovino a doversi esprimere su un solo aspirante alla carica di sindaco. —
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