”Buco” di 58 milioni, Tonellotto dal giudice

«Proporrò un concordato ai miei creditori, se non accetteranno porto i libri in Tribunale»
di Corrado Barbacini
Flaviano Tonellotto
Flaviano Tonellotto
Un castello di carte in bilico. Sempre più prossime al crollo. Venerdì 28 novembre davanti al giudice fallimentare di Milano sarà celebrato l’ultimo atto della vicenda imprenditoriale di Flaviano Tonellotto, l’ex presidente della Triestina Calcio.


Alle 9 è stata convocata l’udienza prefallimentare della Igp, la società capogruppo di quello che un tempo era un vero e proprio impero immobiliare con palazzi e cantieri da Trieste a Tarvisio e anche a Monfalcone e Milano. Il buco di bilancio accertato finora supera la somma di 58 milioni di euro. Davanti al giudice Mannone compariranno i creditori. Chiederanno indietro i loro soldi. Chiederanno che le cambiali e i debiti vengano onorati. Se le loro richieste saranno accolte non ci sarà il fallimento, altrimenti il crollo definitivo dell’Immobiliar Prestige Group sarà inevitabile.


Conferma Tonellotto: «Non ci è più possibile continuare l’attività se non tramite lo studio legale di Milano che ci segue proponendo un concordato stragiudiziale». Poi aggiunge: «Se non otterrò l'adesione a questa mia proposta mi vedrò costretto entro metà dicembre a consegnare i libri contabili in tribunale a Milano presentando tutte le motivazioni di questo dissesto finanziario che non è stato causato nè da me, nè dai miei collaboratori».


Le cause? «Nel 2006 la Banca Friuladria ha fatto marcia indietro rispetto a tutti i finanziamenti concessi e promessi chiedendo un rientro graduale dell'esposizione. Era stato inviato un decreto ingiuntivo con il quale erano stati messi in sofferenza i conti dell’Ipg. La conseguenza economica è stata disastrosa a livello operativo e di immagine così sono stati bloccati gli investimenti in corso. Posso dire che fino a giugno 2007 gli impegni dell’Ipg sono stati tutti affrontati, poi la carenza di liquidità non ha più permesso il pagamento dei debiti».


D’altra parte lo aveva dichiarato lo stesso Tonellotto in un’intervista poche settimane fa. «Tutte le mie società immobiliari sono a rischio di fallimento. A partire dal luglio dello scorso anno le cambiali che avevo sottoscritto hanno iniziato ad andare in protesto e credo di essere arrivato adesso alla stretta finale. I creditori si stanno facendo avanti». «Ho impegnato nelle mie imprese anche i beni personali e familiari per cercare di uscire da questa situazione ma tutti i cantieri a Trieste, Monfalcone, Tarvisio e Milano, sono bloccati. Ho perso direttamente 50 milioni di euro e altri 200 in investimenti. Per capirlo basta leggere i bilanci delle mie società, in particolare dell’ «Ipg», la capogruppo domiciliata a Milano. Le altre sono tutte a Trieste e non ho i soldi per cambiare la loro sede legale».


La «Ipg», controllata dalla lussemburghese Future S.A., era stata l’immobiliare al centro della vicenda dell’hotel «Il Carso» di Malchina, alla quale sarebbe stata travasata la somma di 3 milioni di euro uscita dalle casse della Triestina. Sui contratti al centro delle indagini a Trieste della Tributaria compaiono le firme dell’ex presidente e della moglie Jeannine, nel ruolo di procuratrice. Identica situazione per l’immobile di via Foscolo che era stato destinato a diventare la foresteria della squadra.

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