Bruxelles cancella il Natale L’eurorivolta cattolica
di Silvia Zanardi
BRUXELLES
L'Europa ha un Natale tutto suo. È fatto di alberelli stilizzati, luci bianche e fredde, mix di colori psichedelici che ricordano molto i riflessi di un pallone discoteca e poco quel calore e quella voglia di famiglia che il Natale ispira da sempre, ai cristiani ma anche alla maggior parte dei laici non credenti. Ma il problema non è questo. Per alcuni europarlamentari cristiani, il problema è che, quest'anno, nei biglietti di Natale che hanno a disposizione per mandare i loro auguri a colleghi e amici non compare mai un Gesù Bambino, né una grotta, una sacra famiglia o una stella cometa. E non è tutto: non si legge, da nessuna parte, un augurio di “Buon Natale”. L'unico messaggio che queste cartoline comunicano è un “2012” coronato dall' “aureola” di stelle dell'Europa unita. I biglietti che i membri dell'europarlamento possono scegliere sono sei in tutto e, fra questi, salta all'occhio anche l'immagine di un'architettura postmoderna mescolata a qualche elemento di cattedrale gotica, la variante decostruttivista dei ponti inesistenti effigiati sulle banconote dell'euro.
Per i membri cristiani dell'Europarlamento si tratta di un «insulto». Nel giro di pochi giorni, l'eurodeputato leghista Lorenzo Fontana ha inviato un'interrogazione al presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek per chiedere che, negli anni a venire, i biglietti natalizi vengano prodotti anche con immagini «riconoscibilmente cristiane», tratte dall´immaginario tradizionale di stampo cattolico, protestante e ortodosso, pur nel rispetto dei secolaristi. I firmatari sono già venti, fra cui gli eurodeputati italiani Elisabetta Gardini e Iva Zanicchi (Pdl), Oreste Rossi (Lega Nord) e Carlo Casini (Udc). «Su sei disegni, tristemente poco ispirati e ispiranti, neanche uno ha un tema o un motivo riconoscibilmente cristiano - si legge nella lettera - I disegni sembrano fare riferimento a un Festival di Natale sovietico». E ancora: «Notiamo che l'ampia maggioranza del nostro elettorato è cristiano o, perlomeno, dà ancora valore alle tradizioni e alle identità cristiane delle nazioni d'Europa. La deliberata rimozione dell'elemento cristiano da queste cartoline è un insulto a queste persone, considerando il fatto che tutto quello che esce dal Parlamento Europeo è, alla fine, frutto delle loro tasse».
Dopo la battaglia dell'ex ministro degli Esteri Franco Frattini che, lo scorso, anno, ordinò di ritirare tre milioni di eurodiari scolastici —distribuiti gratis in 21 mila scuole europee — perché privi di accenni al Natale e alla Pasqua ma pieni di segnalazioni di festività di altre religioni, questa sembra profilarsi come un'altra lotta alla difesa dei valori cristiani in Europa.
«Un Natale senza Natività, che Natale è?», si chiede l'eurodeputato della Lega Nord, primo firmatario dell'interrogazione inviata a Buzek. «Non capisco in base a quale logica sia stata effettuata la scelta di escludere la Natività dai biglietti natalizi del Parlamento europeo – chiude il leghista Fontana – Ritengo che la misura sia colma; se si vuole far passare il concetto che le istituzioni comunitarie siano totalmente insensibili ai valori del cristianesimo, allora sono pronto a dar battaglia contro questa idea di un'Europa senz’anima». E dalle fila della Lega Nord, non può mancare l'intervento del Mario Borghezio, già autore di ardite campagne a difesa del presepe: «È molto grave che l'Europa ignori i simboli cristiani, ma è solo l'ennesimo esempio della cultura laicista, anti-cristiana e anti-cattolica che si respira a Bruxelles. A Natale il corridoio del Parlamento europeo diventa un suk del terzo mondo, ma a un deputato che voleva vederci anche un presepe, è stato chiesto di farselo davanti al suo ufficio». «A parte qualche rara iniziativa portata avanti dalla nostra delegazione in difesa dei valori cristiani -incalza Borghezio- in Europa si respira solo una grande insofferenza nei confronti dei nostri simboli: è inaccettabile e va denunciato. D'altro canto devo dire che non sono sorpreso: basta ricordare l'ostinazione con la quale, ai tempi del dibattito sulla costituzione europea, molti europarlamentari volevano cancellare ogni riferimento al Cristianesimo ».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo