Bragagnolo: Pasta Zara continua a produrre

A Muggia i lavoratori hanno ottenuto al posto dell’acconto per tutti la paga completa per le famiglie in difficoltà

TRIESTE «Ci sarà continuità produttiva, e gli stipendi torneranno regolari da maggio». Il presidente di Pasta Zara, Furio Bragagnolo, e l’amministratore delegato Angelo Rodolfi hanno tranquillizzato sindacati e rappresentanza sindacale interna (rsu) nell’incontro di ieri mattina nello stabilimento di Riese. Garanzie che riguardano anche lo stabilimento di Muggia.

All’interno dello scenario disegnato dalla crisi dell’azienda a causa dell’indebitamento si apre dunque uno spiraglio di luce per il futuro.

Ieri intanto, ha assicurato la dirigenza di Pasta Zara, sono partiti i bonifici per l’acconto di un terzo dello stipendio di maggio ai lavoratori degli stabilimenti di Riese e di Rovato.

Diversa la situazione per Muggia, dove i lavoratori hanno preferito prendere tempo, per chiedere al posto dell’acconto di un terzo dello stipendio generalizzato, l’anticipo della paga completa solo per le famiglie in maggiore difficoltà.

«È stato un incontro positivo», è il commento sia di Sara Pasqualin delle Cgil che di Michele Gervasutti della Uil, «l’azienda ha fornito rassicurazioni sul futuro. Certo continueremo a monitorare la situazione». L’incognita dello stipendio di aprile è ancora tale, la paga è congelata in attesa che arrivi la decisione del tribunale sulla richiesta di concordato preventivo presentata dall’azienda. Avrebbe dovuto essere questione di ore, invece si dovrà attendere fino alla prossima settimana a causa dell’indisponibilità per malattia del presidente della sezione fallimentare del tribunale.

L’ad e il presidente di Pasta Zara hanno assicurato che da questo mese la produzione e il flusso di cassa consentiranno di riprendere la regolarità dei pagamenti. «L’azienda ha garantito continuità», conferma Gervasutti, «assicurando di non avere difficoltà a livello di produzione. Non è una realtà decotta, continua al avere numeri di produzione e di export tra i più importanti del settore in Italia». L’azienda ha anche annunciato che presenterà un piano industriale che vedrà una riorganizzazione all’interno degli stabilimenti, salvaguardando però i livelli occupazionali.

«Adesso produce 250/300 mila tonnellate di pasta all’anno, con alcuni accorgimenti sostengono di poter arrivare fino a 400 mila; è una prospettiva che vogliamo seguire passo passo», mette in chiaro Gervasutti. Stessa lunghezza d’onda per la Cgil: «Abbiamo chiesto di essere ascoltati e aggiornati sul piano industriale. Fino ad ora l’azienda non ha dialogato molto con i sindacati, ma mi auguro che l’incontro di ieri rappresenti un cambio di rotta da parte della dirigenza», aggiunge Pasqualin.

Lunedì a Riese i lavoratori si riuniranno in assemblea, e a breve rsu e sindacati incontreranno anche l’assessore regionale Elena Donazzan. Sia Luca Zaia che Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, hanno annunciato l’intenzione di intervenire con risorse pubbliche per pagare i 500 stipendi di aprile congelati dalla richiesta di concordato preventivo. Ma per il momento è solo un’ipotesi, perché le due Regioni devono trovare l’escamotage tecnico per poterlo fare.

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