Braccio di ferro sulla 6 troppo “curta”

A Trieste non c’è solo il ponte “curto”, ha debuttato anche il bus “curto”, nel senso che quello della frequentatissima linea 6 dopo la ristrutturazione dell’intera rete imposta dai minori finanziamenti regionali non è più a due carrozze, cioé a 18 metri, ma singolo, a 12 metri. Ha inglobato il percorso della soppressa 36, e quindi va in sua vece fin giù a Grignano, partendo come sempre da San Giovanni. E 18 metri snodati non potrebbero scendere per i tornanti di Grignano.
Tutta la grande ristrutturazione di percorsi, con smagrimenti e accorpamenti, sta passando (più o meno) come la medicina necessaria. Ma la centralissima 6 suscita le proteste degli utenti, perché il bus meno frequente e più corto provoca un costante sovraffollamento a bordo. I sindacati però protestano al contrario, vorrebbero quel bus ancora più “curto”, e cioé di 10,5 metri: «Anche con 12 metri si invade, verso Grignano, la corsia opposta in curva, e dunque siamo molto a rischio di incidenti» come dice la sigla Usb. E poi c’è il terzo nodo, la fermata in stazione centrale. Per assicurare una frequenza di 10 minuti a disposizione di chi sale e scende dal treno, e non le attese lunghe di una 6 che invece deve andare a Grignano o tornare da, è stata creata una fermata alla pensilina al centro di piazza Libertà. La gente con la valigia però la trova scomoda. Chiede una distanza dai treni più “curta”. Il Comune ha proposto il marciapiede davanti all’ingresso della stazione stessa. Sindacati e Trieste Trasporti son d’accordo sul “no”: «Impossibile, il mezzo per svoltare in via Ghega dovrebbe “tagliare” tre corsie e senza la necessaria visibilità».
Dunque questa è la storia delle contraddizioni incrociate, tra percorsi e autobus più lunghi o più corti, l’unica certezza la dà l’assessore provinciale al trasporto Vittorio Zollia: «Qualunque problema sorga da questo periodo di sperimentazione, dò certezza ai cittadini che siamo disposti a rivedere le modifiche».
Il presidente di Trieste Trasporti Cosimo Paparo, però, sentito anche il direttore Roberto Gerin, ammette le criticità ma rimbecca anche i sindacati: «Su Grignano ci sono state verifiche con la Commissione tecnica formata da sei sigle sindacali e membri dell’azienda: tutti d’accordo, i 12 metri di autobus possono viaggiare sui tornanti. Ci possono infatti passare anche i bus turistici, la strada è autorizzata. Ci è stata chiesta l’apposizione di 4 specchi per la visibilità, ne abbiamo messi 3 e il quarto è in lavoro. Non facciamo dunque adesso battaglie di religione. Pensiamo alla gente e lasciamo perdere il “no se pol”. Anche in città gli autobus “lunghi” in certe vie parzialmente invadono l’altra corsia, altrimenti come potrebbero circolare? Per la fermata in stazione ci confronteremo con Comune e Provincia, ma i casi - avverte Paparo - sono solo due: o la Provincia paga più chilometri, e facciamo dunque più corse fino a Grignano, o non li paga, e allora in stazione il 6 si aspetterà non 10 minuti, ma 15».
Vedremo come finirà l’intreccio delle questioni. Sul tavolo arriva però anche il caso delle linee 20 e 21 per Muggia, accorpate, con una prosecuzione di percorso verso Borgo San Sergio. A sollevare la questione è Willy Puglia, segretario della Usb regionale, che proprio ieri su tutti i punti critici ha inviato una lettera a Trieste Trasporti: «Alla 20-21 - afferma - è stato assegnato un tempo di percorrenza dalla stazione centrale al capolinea di Muggia di 30 minuti, ma il tempo reale, dovendo andare a Borgo San Sergio, è di almeno un quarto d’ora superiore. Il risultato è che gli utenti aspettano più a lungo, e che finita la corsa il conducente deve ripartire sull’istante, senza neanche una “sosta tecnica”».
Puglia rivendica nuovamente, anche in vista della contrattazione ancora in corso tra Provincia e azienda, le oltre 2000 firme di cittadini che chiedevano il mantenimento del servizio attuale e ribadisce che «andrebbero tagliati i superstipendi e gli utili prima di incidere sui servizi».
Per Zollia, «siamo in una fase sperimentale, in qualunque momento possiamo spostare i cambiamenti da una linea all’altra». La prossima settimana dovrebbero concludersi le trattative per il “taglio” equivalente a ulteriori 190 mila chilometri finora scoperto. «Ma sono fiducioso - conclude l’assessore - che potremo farlo senza ulteriormente incidere sul servizio ai cittadini».
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