Bosnia, a Srebrenica per ricordare, 20 anni dopo
SREBRENICA. Le nuvole che giovedì coprivano il cielo di Srebrenica hanno lasciato spazio a un sole accecante. Manca poco all’inizio delle commemorazioni del ventesimo anniversario del genocidio di Srebrenica e al memoriale di Potocari, che ospita i resti degli oltre 8mila musulmani massacrati nel luglio del 1995 dalle forze serbe del generale Ratko Mladi„, tutto è pronto. I poliziotti hanno delimitato con nastro plasticato le zone proibite ai curiosi e dirottano le auto dei visitatori verso il giardino antistante, convertito a parcheggio per l'occasione. I giornalisti arrivati da tutto il mondo hanno sistemato i propri veicoli muniti di antenne paraboliche di fronte all'ingresso, mentre sulla strada che da Bratunac porta a Srebrenica - dove a metà strada si colloca il memoriale - si viaggia già a marce ridotte.
L’attesa Gli organizzatori si aspettano almeno 50mila partecipanti alla cerimonia di oggi. Circa 10mila arriveranno dalla cosiddetta Marcia della Pace iniziata martedì nella cittadina di Nezuk, a metà strada tra Tuzla e il fiume Drina che segna la frontiera serbo-bosniaca. In tre giorni, i volontari della "Marš Mira" hanno percorso al contrario quel “tracciato della morte” che nell'estate del 1995 fu intrapreso dai rifugiati musulmani che fuggivano proprio dalle violenze nell'area di Srebrenica.
La partecipazione Oltre ai marciatori, un centinaio di personalità estere - presidenti, ministri e leader di vari Paesi - hanno confermato la propria presenza. Fra gli altri l'ex presidente Usa Bill Clinton, l'ex segretario di Stato Madeleine Albright, e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini. Per l'Italia ci sarà la presidente della Camera, Laura Boldrini. Tutte le delegazioni della regione saranno presenti: dalla Slovenia, che invierà il Presidente Borut Pahor, alla Macedonia con il Capo di Stato Gjorgje Ivanov; passando per Croazia e Montenegro, anch'essi rappresentati dai rispettivi Presidenti Kolinda Grabar Kitarovi„ e Filip Vujanovi„. Salvo sorprese, dalla Serbia arriverà il primo ministro Aleksandar Vuci„, che dopo la bocciatura della risoluzione Onu sul genocidio di Srebrenica (dovuta al veto posto dalla Russia) ha assicurato che prenderà parte alle cerimonie.
Il programma Stamani si inizierà con l'inno nazionale della Bosnia ed Erzegovina, i discorsi ufficiali e la deposizione dei fiori all'onore delle vittime. Dopo mezzogiorno il muezzin inviterà i fedeli musulmani alla preghiera di metà giornata, a cui seguiranno i funerali delle 136 vittime identificate di recente.
Tensioni a Belgrado Nella capitale serba, invece, manifestazioni sono state organizzate con opposti intenti. Alcune Ong hanno invitato 7mila persone a sdraiarsi davanti al Parlamento di Belgrado per rendere omaggio alle vittime del genocidio. Mentre un gruppo di "Studenti per la verità" ha annunciato una contro-manifestazione a sostegno del proprio governo che tuttora non riconosce l'appellativo di "genocidio" a Srebrenica, nonostante la sentenza dell'Aja del 2007. Così ieri pomeriggio il ministro degli Interni di Belgrado ha deciso di tagliare la testa al toro vietando tutte le iniziative.
L’omaggio italiano Intanto, alla presenza del ministro italiano degli Esteri Paolo Gentiloni, si terrà domani a Sarajevo l'evento voluto dal governo italiano per celebrare i vent’anni di pace in Bosnia. Su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia retta da Ruggero Corrias, la Filarmonica della Scala, con il suo partner ufficiale UniCredit, tornerà a Sarajevo. Teatro Nazionale esaurito, ma «vogliamo che la Scala arrivi a tutti», dice Corrias. Il concerto verrà proiettato in diretta a Sarajevo con 5 maxi schermi nel cuore musulmano della città, di fronte alle cattedrali cattolica e ortodossa, alla vecchia sinagoga al Teatro Nazionale e in piazza Djeca Sarajeva. Nelle stesse piazze, musicisti apriranno la serata con le loro esibizioni. La serata sarà trasmessa in Eurovisione e ripresa in diretta dalla tv bosniaca Bht1 e da Rai 5 in Italia. (gi.va.)
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