Bora improvvisa, pescatore dilettante soccorso al largo di Miramare dalla Guardia Costiera Trieste
TRIESTE. L’improvviso peggioramento delle condizioni atmosferiche ha sorpreso un sessantenne triestino tre miglia al largo di Miramare, mentre svolgeva attività di pesca dilettantistica dalla propria unità da diporto, un natante a motore di circa 8 metri di lunghezza. Il diportista era uscito un’ora prima dal porticciolo di Grignano da solo e al rafforzarsi della bora ha dovuto fronteggiare anche un guasto al motore, che gli impediva di governare l’imbarcazione.
Ha deciso pertanto di allarmare la figlia, rimasta a terra, e quest’ultima – attraverso il servizio 112 – è riuscita a informare la sala operativa della Capitaneria di porto di Trieste, che ha inviato in zona la motovedetta SAR di soccorso. Dopo una decina di minuti, grazie anche alla presenza di pochissime unità in mare, la motovedetta CP 881 individuava il diportista alla deriva, lo raggiungeva e provvedeva a rimorchiarlo presso il proprio ormeggio, all’interno del porto di Grignano.
Un episodio a lieto fine, quindi, che poteva però avere ben diverse conseguenze. Come più volte indicato negli ultimi dieci giorni, attraverso comunicati stampa o mail informative relative alle attività autorizzate o vietate nell’ambito dalla normativa di emergenza Covid, la Guardia Costiera ricorda che la pesca dilettantistica può essere svolta dai cittadini come attività individuale, ma nel caso di uscite in mare di carattere sportivo o motorio, che comprendono quindi anche l’attività di pesca da barca, è sempre preferibile per motivi di sicurezza, come permesso dalla predetta normativa, uscire in coppia o con più familiari conviventi, sempre nel rispetto delle distanze interpersonali e indossando i previsti dispositivi protettivi.
Riproduzione riservata © Il Piccolo