Bora e gelo, 900 in cassa alla Fincantieri

Il provvedimento fino al 10 febbraio. Stop alle lavorazioni sulla “Royal”. Sbarchi sospesi in porto: navi ferme in rada
Bonaventura Monfalcone-01.02.2012 Maltempo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-01.02.2012 Maltempo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE

Il Grande Freddo, con raffiche di bora a cento chilometri orari, congela anche l’attività del cantiere. Da questa mattina, novecento operai dello stabilimento di Panzano impiegati nelle officine più esposte, dalla saldatura al montaggio dello scafo della “Royal Princess”, si trovano in cassa integrazione ordinaria a causa delle «eccezionali avverse condizioni meteorologiche». Vi resteranno per otto giorni, fino al 10 febbraio. Questo stabilisce l’accordo siglato ieri da azienda e sindacati. Mai, negli ultimi anni, si era necessario ricorrere a un provvedimento così drastico, «dettato – come spiegato in serata da Fincantieri – da eventi oggettivamente non evitabili». Ma anche, come spiegano i sindacati, dal fatto che le lavorazioni sulle lamiere rischiano di risultare compromesse dal rigore delle temperature. Nel 2011 le maestranze erano rimaste a casa solo un paio di giorni, in conseguenza di un’abbondante nevicata, ma il riposo forzato aveva interessato solo gli operai dei piazzali. Stavolta, invece, la Cigo scatterà per un tetto massimo di novecento operai, attivi soprattutto nelle officine navali, nella prefabbricazione (saldatura), nel premontaggio e nel montaggio dello scafo in bacino, nonché per tutto il personale delle officine di bordo impegnate nella costruzione del prototipo 62-23, vale a dire della Royal Princess.

I lavoratori (e logicamente le svariate ditte dell’indotto) che in questi giorni di precipitazione delle temperature risultano occupati nell’allestimento della Carnival breeze, la cui consegna è fissata in calendario a fine aprile, continueranno invece regolarmente a timbrare cartellino. Una decisione – spiega ancora Fincantieri – presa anche in conseguenza del progressivo peggioramento previsto per le condizioni meteorologiche nei prossimi giorni». Azienda e sindacati si sono infatti impegnati a ricontrarsi il 10 febbraio per valutare la ripresa dei lavori, alla luce della situazione meteo. Resta salvo il fatto che, se per caso il tempo volgerà a condizioni più favorevoli, Fincantieri eserciterà la facoltà di riconvocare le maestranze al lavoro. «Si tratta di una situazione assolutamente eccezionale – ha commentato Moreno Luxich della Rsu-Fiom – e per il maltempo e per il numero di operai coinvolti. L’accordo contempla due aspetti importanti: la qualità delle lavorazioni, dal momento che con questo freddo le saldature possono risultare a rischio tenuta, e la sicurezza delle persone che operano esposte alle intemperie».

Fermo anche il porto di Monfalcone: ieri le navi attese sono rimaste in rada, dunque gli sbarchi sono stati sospesi. E molti lavoratori della Compagni portuale non sono stati chiamati al lavoro.

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