Bora a Trieste fino a 170 km all'ora: ferite 90 persone e la gru Ursus alla deriva
Ingenti i danni in città () con edifici scoperchiati, fra cui il tetto del liceo scientifico Oberdan, alberi abbattuti e 90 persone ferite dopo cadute o perché colpite da rami e pali divelti. Nel Porto Vecchio il vento ha strappato gli ormeggi della gru galleggiante Ursus, alta 80 metri. Tre rimorchiatori l'hanno agganciata e tentano di trattenerla. Alla deriva nel golfo anche un antico rimorchiatore che era ormeggiato accanto all'Ursus
TRIESTE. Sollevati da terra e poi scaraventati sull'asfalto. Novanta persone, in gran parte anziani, sono finiti ieri al pronto soccorso l'ospedale di Cattinara e del Maggiore a causa della bora. Un'emergenza, seppur annunciata con grande anticipo dalle previsioni. La bora mai come quest'anno ha soffiato così violenta: ha raggiunto i 140 chilometri all'ora, secondo le rilevazioni dell'Istituto nautico Duca degli Abruzzi. Molti anziani sono stati spinti e in certi casi perfino sollevati dal vento perché non avevano nulla a cui aggrapparsi. E così praticamente, seppur per pochi centimetri, sono volati via finendo rovinosamente a terra. Nella caduta nessuno, fortunatamente, ha riportato traumi gravi. Sono stati soccorsi dalle ambulanze del 118 che per tutto il giorno hanno fatto la spola portando i feriti a Cattinara e al Maggiore. Altri all'ospedale si sono presentati anche da soli, trasportati in auto da parenti o amici. Chi con un trauma facciale, chi con un braccio fratturato.
Ai pronto soccorso di Cattinara e del Maggiore nel pomeriggio si è sfiorata la paralisi. «Ci hanno chiamato decine e decine di volte, c'era gente che si alzava da terra spinta dal vento e poi finiva rovinosamente a terra», ha detto l'operatore del centralino del 118. Le telefonate per soccorsi in strada giunte al centralino sono state oltre un centinaio. Un numero considerevole che si spiega solo con l'eccezionalità dell'intensità della bora che ha soffiato ieri mattina. L'epicentro è stato tra campo San Giacomo e largo Pestalozzi, come sempre. In certi momenti era impossibile rimanere in piedi.
Attorno alle 11 sono arrivate quasi contemporaneamente cinque richieste di soccorso al 118 per cadute di anziani in quella zona. Tutta colpa di una raffica maledetta. Cadute simili poi sono state segnalate in largo Sonnino, in via Vecellio, in piazza Foraggi e in via Settefontane. In tarda mattinata il centralino del 118 è rimasto praticamente intasato dalle chiamate in cui si richiedeva aiuto e soccorso. «Non riusciamo a rispondere», ha detto a quell'ora - brevemente - l'operatore e poi ha subito interrotto la telefonata per liberare la linea. I feriti, per lo più contusi, sono stati accolti a Cattinara e al Maggiore.
Qualcuno, considerata l'età avanzata e le patologie pregresse, è stato poi trattenuto prudenzialmente in osservazione ed è stato quindi sottoposto ad accertamenti clinici ed esami diagnostici. Infatti una contusione, un trauma banale se trascurato possono avere anche conseguenze gravi. Altri anziani finiti al pronto soccorso sono stati medicati e dimessi e - con le dovute precauzioni - sono poi ritornati nelle loro case. Dove, dopo la disavventura da brivido del mattino, sono rimasti ben chiusi, rintanati a casa. A parte le cadute in strada dei pedoni anziani ieri mattina sono stati registrati diversi incidenti stradali. Qualcuno provocato anche dai cassonetti delle immondizie, che spinti dal vento, a volte sono finiti all'improvviso sulla carreggiata in mezzo alla strada e qualche automobilista non ha fatto in tempo a frenare o a evitarli e ci è finito contro.
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