Boom di turisti sull'Isola d'Oro, ma «regna l’anarchia»
GRADO Le foto pubblicate - scattate lungo la via principale di Grado, proprio davanti al cartellone simbolo dell'Isola - la dice lunga sull'educazione i turisti e bagnanti, con i vigili urbani che non riescono più a tenere la situazione sotto controllo. Il sindaco Raugna alza bandiera bianca.
Da una parte fioccano le multe per gli automobilisti che parcheggiano selvaggiamente sui marciapiedi o su aree verdi dove chiaramente il divieto c’è (ed è anche segnalato). Dall’altra nessun contravvenzione invece, poiché non ci sono i controlli, per i ciclisti che indisciplinatamente corrono, addirittura sfrecciano facendo gimcana, lungo la diga, nei viali pedonali interdetti e nelle aree esclusivamente pedonali.
Se nel primo caso sono gli automobilisti a lamentarsi perché evidentemente fino a poco tempo fa c’era troppo permissivismo, nel secondo, quello delle bici selvagge, sono gli stessi pedoni a lamentarsi.
Pedoni che non si fermano solamente al caso delle bici ma puntano il dito anche sul traffico di automezzi incredibilmente sostenuto che al mattino transita per le vie pedonali per il carico e scarico delle merci. A proposito di questo da ricordare che, nelle aree pedonali o miste dove in ogni caso si deve transitare a passo d’uomo, ci sono le precedenze. Prima di tutto i pedoni, poi i ciclisti, infine le autovetture e i camion autorizzati. In una stagione da record in fatto di presenze, non c’è solamente l’incremento del 10% (nel bilancio finale risulterà superiore) di turisti residenziali ma anche di pendolari, sono aumentate di conseguenza anche le problematiche per l’Isola. Grado si trova cioè ad affrontare un qualcosa per il quale forse non era preparata del tutto.
Le proteste non si sono fatte attendere e in mezzo a questo bailamme è esploso anche lo stato di agitazione dei vigili che si ritengono sotto organico e denunciano l’impossibilità a essere presenti in ogni dove e a effettuare tutti i servizi. La mediazione sindacale, fra vigili e amministrazione sindacale, sino a questo momento non si è ancora conclusa ma oramai si sta andando verso la parte bassa della stagione che tuttavia, condizioni meteo favorevoli permettendo, non sarà sicuramente tale.
Intanto niente servizi straordinari e prosegue lo stato di agitazione. Il sindaco Dario Raugna non entra nel merito dei divieti di sosta nelle aree verdi in quanto è evidente che va contravvenzionato chi infrange la legge. E non giova giustificarsi dicendo che fino ad ora nessuno aveva detto niente perché se ci fossero controlli maggiori la situazione sarebbe diversa. Il problema è invece quello delle bici. «Se il comando (il riferimento è per i vigili urbani, ndr) facesse il proprio lavoro effettuando più servizi esterni queste cose non accadrebbero. Come amministrazione comunale possiamo indirizzare, invitando a fare gli interventi. Ma se poi mancano i controlli è evidente che accadano cose come queste».
«In momenti di grande affluenza di turisti – insiste il sindaco – è necessario che tutti si diano da fare. L’anno scorso sono riuscito a rimediare, quest’anno invece la situazione è insostenibile». Il riferimento allo scorso anno è per quelle contravvenzioni ai ciclisti che transitavano lungo la diga che hanno innescato una lunga serie di proteste ma che, evidentemente, a qualcosa erano servite. Quest’anno, in mancanza di controlli «Regna l’anarchia – ammette il sindaco – e non chiedo di più che gli ordinari controlli». Il riferimento, oltre al caso bici e parcheggi selvaggi, è anche per i bivacchi selvaggi di molti turisti nelle aree verdi del centro, con tanto di asciugamano.
Domenica scorsa nel pomeriggio sono arrivate diverse telefonate di protesta al giornale di persone che si lamentavano per quanto sta accadendo a Grado e in particolare per il caso delle bici ci sono le denunce dei genitori che passeggiando lungo aree pedonali, diga compresa, lasciano liberi di muoversi i figli piccoli che rischiano grosso.
Certo il traffico di bici è decisamente sostenuto, incredibilmente molto di più anche dell’anno scorso e una regola ci vuole indubbiamente. Basta dire che a fare le spese non sono solamente i pedoni ma anche parte degli stessi ciclisti, quelli ligi alle leggi, alle disposizioni e al buon senso. E ci sono i cartelli che indicano chiaramente i divieti. Anzi sono, sin dallo scorso anno, stati raddoppiati con l’installazione di altri di colorazione diversa predisposti dal Comune. Ma non serve a niente e sulla diga e lungo i viali le bici sfrecciano. La repressione di questo fenomeno è stata fatta lo scorso anno con tante multe e le proteste da parte di ciclisti e operatori non sono mancate. Quest’anno, a quanto pare, salvo rari casi i controlli sono mancati. Stesso discorso per le soste selvagge in ogni dove, anche nelle aree verdi dove invece la tabella indicante il divieto c’è, come in via Saba.
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