Boom di pensioni tra insegnanti e ausiliari in Fvg: caccia ai sostituti per coprire le classi
Incremento delle uscite rispetto agli ultimi anni in tutta la regione. A Trieste se ne vanno 91 docenti e 26 lavoratori Ata
Foto BRUNI 20.06.2018 L'esame di maturità ai Licei Dante e Petrarca
TRIESTE Sono 91 gli insegnanti triestini, e a loro si aggiungeranno 26 lavoratori Ata, che andranno in pensione dal prossimo primo settembre. Fanno parte dei 603 docenti e dei 203 tra amministrativi, tecnici e ausiliari in uscita prima del via dell’anno scolastico nel Friuli Venezia Giulia. In un contesto in cui la scuola regionale non conosce ancora le immissioni in ruolo per il 2018-19. Al punto che i sindacati temono che l’avvio dell’anno scolastico possa essere a singhiozzo. Anche perché, problema noto e più volte denunciato, continua ad esserci carenza di personale nell’Ufficio scolastico regionale e nelle sedi provinciali.
Il Friuli Venezia Giulia conta dunque oltre 800 pensionamenti nel corpo insegnanti e in quello del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, una cifra che supera quella dell’anno scorso di circa il 25%. Un fenomeno non diverso da quello del resto d’Italia dove sono stimati in 33 mila gli addetti della scuola che hanno fatto domanda di quiescenza, a fronte dei 20, 25mila del passato. Nel dettaglio, in Fvg andranno in pensione 92 docenti delle scuole dell’infanzia, 191 delle primarie, 115 delle secondarie di primo grado e 205 del secondo grado.
A livello territoriale i triestini sono 91, i goriziani 53, gli udinesi 314, i pordenonesi 145. Quanto agli Ata, la distribuzione territoriale è di 26 triestini, 24 goriziani, 99 udinesi e 54 pordenonesi.
La scuola è un mestiere che affatica, sostengono le categorie. E dunque, con i paletti della legge Fornero, chi ha maturato i requisiti non ci pensa due volte a lasciare il lavoro. E chi invece i requisiti non li ha ancora, ove possibile, cerca la scorciatoia. Secondo i calcoli della Cgil resi noti già a inizio anno, il 50% di chi ha fatto domanda nel 2018 non ha ancora maturato i requisiti per una pensione al 100%, ma ha preferito puntare comunque a quel traguardo pur prendendo atto che gli arriverà un assegno decurtato, in qualche caso fino al 30%.
Scelte legittime, naturalmente, ma che rischiano di lasciare gli istituti scoperti. Adriano Zonta, segretario regionale della Cgil Flc, si dice preoccupato soprattutto per le scuole dell’infanzia: «I docenti che hanno superato il concorso non sono sufficienti. Serviranno dunque i precari, ma pure loro non si trovano più tanto facilmente. Mancano le persone che vanno a fare il mestiere dell’insegnante, questo è il vero problema».
Le immissioni in ruolo? L’auspicio di Zonta è che lo stallo informativo possa essere risolto in massimo una decina di giorni, «ma non aiuta certo il vuoto degli organici».
A ipotizzare un inizio zoppo dell’anno scolastico è anche Ugo Previti della Uil. Senza peraltro stupirsi: «I pensionamenti sono tanti, e lo saranno pure nei prossimi anni, ma era tutto previsto viste le classi di età di docenti e Ata e l’effetto della Fornero». Pure la Uil prevede i guai maggiori nelle infanzie e nelle primarie: «A graduatorie esaurite, le scuole dovranno utilizzare le domande mirate fatte dai docenti». Non diversa la posizione della Cisl, con il segretario regionale Donato Lamorte: «Abilitati che mancano e immissioni in ruolo che non arrivano sono le preoccupazioni più grandi. Può davvero succedere che l’anno inizi con qualche classe di concorso non coperta. Ed è pure sicuro che il carico di lavoro per gli uffici che devono gestire queste operazioni sarà insostenibile».
A livello nazione è emerso anche un altro nodo. L’Inps, che quest’anno ha assunto l’attività di certificazione del diritto alla pensione per il personale del comparto scuola, a differenza degli anni precedenti in cui la certificazione veniva effettuata dagli Uffici territoriali del Miur, ha reso noto di non avere al momento riconosciuto il diritto a 4.600 domande. Gli approfondimenti sono in corso ma, a quanto comunica la Uil, in quel contingente non rientrerebbero docenti o Ata del Fvg. —
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