Boom di multe per chi telefona mentre guida
La stretta della Polstrada ha fatto salire le sanzioni anche per troppa velocità, assenza di cintura e alcol
Il nemico numero uno resta la velocità. Non v’è dubbio che premere troppo l’acceleratore sia la prima causa di incidente stradale. Parola della Comunità europea, che ha patrocinato l’attività di intensificazione dei controlli sulle strade tesa a diminuire il numero di incidenti. A Trieste la polizia straha monitorato il fenomeno, constatando come la maggior parte delle infrazioni siano dovute proprio dall’eccesso di velocità. Erano 4324 nel periodo compreso fra il primo gennaio e il 26 settembre del 2016, sono 4852 nello stesso arco di tempo del 2017. In un anno si registra un aumento del 12,21%. Il picco, spiegano dalla stradale, non è proporzionale alla negligenza degli automobilisti. Sono i controlli, appunto, ad essersi intensificati. E soprattutto ad essersi diversificati, secondo quanto richiesto dall’Ue. A differenza del passato, gli agenti sono chiamati a colpire quei comportamenti che, assunti alla guida, possono diventare molto pericolosi fino a portare conseguenze irreparabili. “Dimenticarsi” di allacciare le cinture di sicurezza, per esempio. A Trieste le sanzioni per questa infrazione sono aumentate del 13,99%: nei primi nove mesi del 2016 erano stati multati 486 automobilisti senza cinture; quest’anno 554.
Comportamento pericoloso numero due: l’uso del cellulare alla guida. Pare sia più diffuso che mai.
Si passa dal tenere il telefonino all’orecchio al digitare gli sms; tutto mentre si dovrebbe avere il corpo completamente libero per tenere le mani salde al volante. C’è perfino chi si infila il cellulare nel casco mentre va in motorino. Comportamenti su cui gli agenti hanno deciso di non sorvolare. I numeri lo dimostrano. Dalle 186 infrazioni registrate nel 2016 alle 416 del 2017. In percentuale, il 129,03% di multe in più. Non passa naturalmente inosservata la guida in stato di ebberazza, con 36 multe l’anno scorso, 59 quest’anno.
Risultato: aumento delle sanzioni del 63,89%. Poche chance anche per tradizionale atto di “solidarietà” che vede gli automobilisti segnalare con i fari i posti di blocco appena incrociati. In questo caso i dati non sono ancora alla mano, ma «il fenomeno non fa altro che agevolare condotte di guida pericolose» sottolineano gli agenti.
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