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In 2 anni gestite 10mila pratiche dal sistema telematico a misura di azienda. La soddisfazione di Panontin
Boom di contatti sul sito del progetto Suap in rete
Boom di contatti sul sito del progetto Suap in rete

TRIESTE. Oltre 10mila pratiche gestite online in due anni e una media di 593 contatti al mese. Sono i numeri del sistema telematico regionale dello sportello unico attività produttive, “Suap in Rete”, uno dei perni della “rivoluzione digitale” avviata dalla giunta per semplificare la vita a imprese e contribuenti. Suap in rete consente infatti ad un’azienda, o a un cittadino che aspira ad aprirne una, di assolvere in modalità esclusivamente telematica a tutti gli adempimenti necessari alla sua attività produttiva.

Il bilancio dei primi due anni di attività del progetto è stato tracciato dall’assessore ai Sistemi informativi, Paolo Panontin. «Questa è la vera rivoluzione silenziosa del digitche cambia il nostro modo di vivere, relazionarci e lavorare senza che nemmeno ce ne accorgiamo - commenta con soddisfazione -. Proviamo a pensare a cosa significhino concretamente 10mila domande gestite online in termini di risparmio di tempo e denaro di cittadini, imprese e personale della pubblica amministrazione».

La banca dati di Suap in Rete contiene schede informative, descrizione dei procedimenti e modulistica frutto di un'interpretazione autentica da parte della Regione e, pertanto, è il punto di riferimento per tutto il territorio. Attualmente 136 Comuni utilizzano le procedure telematiche del portale, per una copertura di circa il 61% della popolazione residente. Grazie a nuove funzionalità attivate dal sistemha digitale i Comuni possono inoltre gestire internamente le procedure di loro competenza in modo automatico, semplificando l'iter di autorizzazioni e certificazioni e accelerando i tempi di risposta fornite ai cittadini. In quest'ottica s'inquadra il recente via libera del ,inistero dell'Interno a un protocollo operativo, tra i primi siglati in Italia, tra la Regione autonoma Fvg e i vigili del fuoco per uniformare la gestione dei flussi documentali tra gli Sportelli unici delle attività produttive e i comandi provinciali in materia di prevenzione incendi. «Il sistema, che è messo a disposizione dei Comuni gratuitamente dalla Regione, si inserisce tra i progetti acceleratori dell'Agenda digitale regionale e rappresenta uno degli strumenti innovativi abilitanti a supporto della riforma degli enti locali, di cui alla legge regionale», conclude l’esponente della giunta.

E sempre in giunta è arrivato il via libera a due delibere, proposte dall'assessore al Lavoro Loredana Panariti di concerto con l'assessore alla Salute, Mariasandra Telesca, che definiscono “Indirizzi e standard formativi per il conseguimento della qualifica di operatore sociosanitario” e gli “Standard formativi per il conseguimento della qualifica di operatore socio sanitario”. I due documenti poggiano le loro basi su un provvedimento del 2001 nel quale la Conferenza Stato-Regioni sanciva un accordo per l'individuazione del profilo professionale dell'operatore sociosanitario e la definizione dell'ordinamento didattico dei relativi corsi di formazione, a cui ha fatto seguito un decreto legislativo del 2013 che definiva i livelli essenziali delle prestazioni. Parallelamente si è proceduto anche a delineare il percorso formativo a favore dei diplomati, che desiderino conseguire l'ulteriore titolo di Oss.

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