Bonus trasferta senza lavori in aula Fvg: la Corte dei Conti avvia l’inchiesta

La Procura contabile pronta ad aprire un fascicolo sulla conferma dei rimborsi forfettari ai consiglieri
Tiziana Spedicato, responsabile della Procura della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia
Tiziana Spedicato, responsabile della Procura della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia

TRIESTE «C’è la mia attenzione sul tema. Apriremo un fascicolo». Tiziana Spedicato, procuratore regionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, è in smart working, come tutta la struttura, ma informa dell’intenzione di verificare la questione dei rimborsi per le trasferte dei consiglieri regionali, confermati dal Palazzo anche nelle settimane del “tutti a casa” causa coronavirus.

L’aula del Consiglio regionale Fvg è vuota ma i bonus trasferta restano


«È un periodo in cui siamo ovviamente in difficoltà dal punto di vista organizzativo, tra l’altro in una fase in cui il lavoro non manca», spiega Spedicato: «Sulla base delle informazioni di stampa, disporremo comunque accertamenti sulla questione dei rimborsi». Il tema è quello ormai noto del «rimborso forfettario spese esercizio mandato» che ha origine nella Legge regionale 21 del 1981, una misura che, all’articolo 4, tiene conto dell’attività politica che ogni consigliere è tenuto a svolgere, delle dimensioni territoriali e dei residenti nelle circoscrizioni di elezione, nonché della distanza rispetto alla sede del Consiglio.

Il Consiglio Fvg blinda i bonus trasferte: «Ma aiutiamo facendo donazioni»
L'aula del consiglio regionale vuota


Si tratta di una voce che vale più di un terzo dell’indennità mensile degli eletti di piazza Oberdan: 3.500 euro netti per i 33 consiglieri residenti nelle province di Udine e di Pordenone e 2.500 per i 16 triestini e isontini. Alla sospensione della quota, diversamente dai colleghi dell’Abruzzo, che si sono tagliati lo stipendio del 10% da aprile a dicembre, e pure della Dieta democratica istriana che ha invitato gli amministratori del partito a usare un terzo della paga per l’acquisto di dispositivi medico-sanitari, i consiglieri hanno spiegato di aver preferito le donazioni, a partire dalla raccolta fondi lanciata dal presidente Piero Mauro Zanin per l’acquisto di ventilatori polmonari attraverso una donazione all’Agenzia regionale di coordinamento per la salute.

Sono emersi inoltre, donazioni personali a parte, anche la consueta restituzione della quota non spesa da parte dei consiglieri grillini (negli ultimi mesi sono stati messi insieme 40 mila euro destinati proprio alla raccolta dell’aula), i 1.200 euro di ciascun componente del gruppo del Pd per le terapie intensive, l’intero stipendio di marzo di assessori e consiglieri Fdi spedito all’ospedale di Bergamo. Ma il taglio dei rimborsi durante il “lockdown” non trova nessuno favorevole. Rimborsi che sono previsti dalla legge 10 del 2013, uno dei primi provvedimenti della legislatura Serracchiani. La deputata dem preferisce non intervenire sul tema regionale, ma segnala come il gruppo alla Camera, «in piena sintonia con il partito, ritiene opportuno che a livello nazionale venga introdotto un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, oltre gli 80 mila euro, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o di grave difficoltà per la perdita completa del reddito, come ad esempio i giovani lavoratori autonomi».—


 

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