«Bonus mobili e sgravi per rilanciare i consumi»

Roberto Snaidero: «Gli incentivi al settore sono ancora necessari: Iva agevolata per le giovani coppie che devono arredare casa»
Di Massimo Greco
Gli alberi di luce (Tree of light) protagonisti dell'installazione che nella settimana del Salone del Mobile, dal 7 al 13 aprile 2014, animeranno il Fuorisalone di via della Spiga a Milano. ANSA / ROBERTO RITONDALE
Gli alberi di luce (Tree of light) protagonisti dell'installazione che nella settimana del Salone del Mobile, dal 7 al 13 aprile 2014, animeranno il Fuorisalone di via della Spiga a Milano. ANSA / ROBERTO RITONDALE

TRIESTE. Avanti con il “bonus-mobili” (ma con qualche ritocco) e con l’Iva agevolata per le giovani coppie al fine di rianimare un mercato domestico ancora esangue; nuove e vecchie piazze internazionali da battere; lotta alla contraffazione.

Alla vigilia del 53° Salone del mobile, che aprirà i battenti martedì prossimo nella grande area espositiva di Rho, Roberto Snaidero, confermato presidente di FederLegnoArredo a fine gennaio con una larga maggioranza, redige l’agenda di lavoro del prossimo triennio ed esamina la situazione presente.

Presidente, è servito il pressing per ottenere il “bonus” dal governo Letta?

Sì, il “bonus” è scattato effettivamente a fine settembre, consentendo di recuperare sul mercato nazionale 340 milioni di fatturato, salvando così 3500 posti e 1500 aziende. Nel primo bimestre 2014 la tendenza si è confermata favorevole, come documenta la crescita dei ricavi pari al 4,9%. Positiva anche la proroga fino al termine del 2014, ma preferiremmo tornare all’originaria “edizione” del provvedimento.

In che senso?

Nel senso che le agevolazioni per l’acquisto di mobili sono state sì mantenute ma con alcune limitazioni. Vorremmo che si tornasse al 50% dei 10 mila euro previsti.

Per il suo settore, duramente segnato dalla crisi, il peggio è passato?

No. Vorrei poter rispondere diversamente, ma non ci sono ancora le condizioni. La radiografia è presto interpretata: l’Italia è sempre molto debole, per fortuna le esportazioni sono tornate quasi al livello del 2008, l’ultimo anno buono prima di questo interminabile tunnel. Il volume dei ricavi parla chiaro: oltre 40 miliardi nel 2008, 27 miliardi nel 2013, in fumo quasi il 40% del fatturato complessivo della filiera.

Quindi gli incentivi restano indispensabili per muovere il mercato interno.

Assolutamente sì. E al bonus, possibilmente modificato, chiediamo che venga aggiunta un’Iva agevolata all’8% per le giovani coppie che debbono comprare mobili per le loro case. Il combinato di questi due interventi darebbe grande respiro all’intero settore. Settore che, mi piace ricordarlo, occupa quasi 370mila addetti e che in passato ha avuto poco dai governi e dallo Stato. Non siamo come le multinazionali che prendono e se ne vanno, siamo realtà radicate sul territorio.

Sul piano internazionale, dove le maggiori soddisfazioni?

Abbiamo svolto un importante lavoro esplorativo dedicato a nuovi mercati. Infatti indicazioni interessanti provengono dalla Cina, che si accinge a entrare nei primi dieci Paesi destinatari delle nostre produzioni. Ma buoni riscontri si cominciano a vedere nell’area medio-orientale e nella penisola arabica. Si conferma il ruolo trainante della Russia, attorno alla quale lievitano nuove opportunità, come, per esempio, in Azerbaijan. La buona ripresa dell’edilizia ha dato tono al mercato statunitense, che è cresciuto dell’11,6%. Riflessivi, invece, i tradizionali riferimenti europei, come Francia e Germania.

In termini di azione promozionale rivolta all’estero, come avete impostato il 2014?

Sono in cantiere ben 22 missioni. Con alcune promettenti “new entry” come l’Iran, dove da molto tempo non operavamo. Da non sottovalutare in prospettiva la grande chance fornita dall’Africa.

Problema contraffazione: che fare?

Siamo favorevoli alla tracciabilità del prodotto, così da identificare chiaramente l’origine del mobile. Sono in circolazione pezzi che, per i tessuti e i materiali utilizzati, non giovano certo alla salute:

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