“Bonus energia”, 344 domande in più

I beneficiari, solitamente, si attestavano attorno alle mille unità. Che era già una signora cifra. Nel 2014, il “bonus energia” è stato erogato a un numero ancor più elevato di persone, ben 1.344, per un totale di quasi 250mila euro di contributi. E questa è la dimostrazione chiara, tangibile e lampante che la crisi continua a mordere.
E oggi il Comune di Gorizia informa che è partita una nuova tornata di richieste di contributo: avranno tempo fino all’8 maggio le famiglie in difficoltà che vorranno chiedere il contributo per abbattere i costi della bolletta dell’energia elettrica sostenuti nel 2014. Per farlo potranno utilizzare il vecchio Isee, visto che si tratta di fondi riguardanti spese già sostenute. «Si tratta di contributi regionali - evidenzia l’assessore al Welfare, Silvana Romano - che rappresentato un valido aiuto per le famiglie che, in tempi di crisi come quello attuale, hanno problemi a pagare le bollette e in particolare quella dell’energia. Va peraltro ricordato che questo è solo uno degli strumenti messi in campo dalla istituzioni per sostenere la cosiddette fasce deboli della popolazione che in momenti come quello attuale rappresentano un aiuto fondamentale per certe famiglie». Per accedere al fondo va specificato che l’Isee non può essere superiore ai 30mila euro annui mentre i contributi variano da 150 a 600 euro a seconda delle cosiddette “fasce di intensità” che variano anche a seconda dei consumi e del numero di figli. Gli uffici delle Politiche Sociali comunali sono a disposizione per qualsivoglia informazione e/o chiarimento al centro Lenassi, via Vittorio Veneto n. 7 (tel. 0481/383512/523 - fax 0481/383552) da lunedì a venerdì con orario: 10.00-12.00 e lunedì pomeriggio con orario: 16.00-17.30.
Parallelamente, le Acli provinciali, che hanno inventato “Adotta una bolletta”, rilanciano nuovamente l’iniziativa. Insomma, desiderebbero che le persone che hanno maggiori disponibilità economiche continuassero a fare donazioni detraibili sul conto corrente messo a disposizione dalla Caritas: questo per pagare le bollette di luce, acqua o gas alle famiglie maggiormente in difficoltà. «Perché chiediamo ancora uno sforzo? Perché i nostri sportelli sono presi letteralmente d’assalto da persone che non sanno più dove sbattere la testa. Anche una minuscola bolletta da pagare è diventata, per loro, una condanna - spiega Silvia Paoletti, presidente delle Acli provinciali -. Ci sono famiglie in cui nè la moglie nè il marito lavora e si inizia ad attingere dai sempre più magri risparmi. Ci sono nuclei familiari di 4/5 componenti che sopravvivono con gli 800 euro di pensione della nonna. Questi sono casi reali che affrontiamo quasi quotidianamente. E quel che è peggio è che la crisi sta colpendo il ceto medio. È capitato che in un solo giorno i nostri uffici aprissero ben 15 pratiche di pagamento di bollette: i soldi già raccolti rischiano di esaurirsi in un attimo. Ecco perché sarebbe utile ancora uno slancio di generosità da parte dei goriziani e da parte di vari enti», conclude Silvia Paoletti.
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