Bonus da 27 a 31 mila euro per i manager della sanità Fvg

Definiti gli importi dei premi di risultato per i futuri direttori generali delle Aziende. Tra i traguardi da centrare rispetto dei tempi d’attesa e puntualità nei pagamenti 
Silvano Trieste 2019-05-22 Ospedale di Cattinara, conferenza stampa Poggiana e Riccardi
Silvano Trieste 2019-05-22 Ospedale di Cattinara, conferenza stampa Poggiana e Riccardi

TRIESTE I commissari aspiranti direttori generali sono i protagonisti della fase di transizione dalla riforma Serracchiani al nuovo assetto deciso dal centrodestra. E, come già in passato per i vertici della sanità in regione, si ritrovano con obiettivi che, se centrati, aumenteranno l’indennità annuale. I premi, fino al 20% dello stipendio, potranno toccare i 27 mila e quasi 31 mila euro nel caso del commissario dell’Arcs Francesco Nicola Zavattaro, dato peraltro in uscita dal Ssr prima della conclusione del lavoro di avvio dell’azienda “zero”.

La giunta Fedriga, su proposta dell’assessore competente Riccardo Riccardi, ha approvato il Patto tra amministrazione regionale e dg/commissari degli enti del Ssr, un documento che contiene gli obiettivi, e i relativi criteri di valutazione, ai quali è collegata la corresponsione della quota integrativa al trattamento economico per il 2019. Premesso che il 25% del premio è vincolato al rispetto dei tempi massimi di attesa, come da articolo 6 della Lr 7 del 2009, il tetto massimo è fissato al 20% del compenso annuo onnicomprensivo lordo. Chi tra commissari unici e direttori generali centrerà tutti gli obiettivi potrà portare a casa un premio aggiuntivo pari a un quinto dello stipendio (quota divisa a metà per ciascuna delle due aziende dirette nei casi di Antonio Poggiana, che regge l’AsuiTs e la Aas 2, e di Giuseppe Tonutti, che ha sotto di sé la AsuiUd e la Aas 3), che rimane quello previsto nella legislatura precedente su due fasce: 135 mila euro (per i responsabili delle aziende) e 130 mila (per gli Irccs Burlo e Cro). Dunque con premi che potranno toccare 27.026 euro e 30.800 euro per Zavattaro, che, a capo di un’azienda già costituita, ha già da quest’anno l’indennità ritoccata dalla giunta Fedriga, 154mila euro (cifra che dal 2020 varrà per tutti gli apicali del Ssr, esclusi i dg di Burlo e Cro, per i quali si arriverà a 140mila).

Tra i criteri definiti dalla giunta si legge che il 70% della quota integrativa rimane invariata rispetto al passato, mentre il 30% - come da nuova norma nazionale inserita nella Stabilità 2019 - dipenderà dal rispetto dei tempi di pagamenti per forniture e servizi. Nell’allegato alla delibera compaiono poi gli obiettivi assegnati. Il punteggio massimo (25) è fissato per il rispetto dei tempi delle liste d’attesa come da linee per la gestione del Ssr per l’anno in corso. Sono invece previsti 15 punti per le attività clinico-assistenziali e 7,5 per la farmaceutica territoriale (in entrambi i casi fanno ancora testo le indicazioni delle linee guida).

Con punteggi variabili da 4 a 6 rientrano tra l’altro la firma digitale sulla lettera di dimissione ospedaliera (l’obiettivo viene considerato raggiunto con un riscontro superiore al 98%), l’erogazione del primo ciclo di terapia a seguito di dimissione da ricovero, la riduzione della farmaceutica ospedaliera (al netto dei vaccini) dello 0,5% rispetto al 2018, il rispetto delle 3-4 prestazioni ambulatoriali pro capite e del tasso di ospedalizzazione di 125 per mille, le manutenzioni ordinarie impiantistiche ai costi massimi sostenuti nel 2015, l’osservanza dell’accordo triennale 2017-2019 sui budget degli erogatori privati, i tempi di sottoscrizione degli accordi aziendali con il personale del comparto e la stipula delle intese tra aziende sanitarie e strutture residenziali per anziani. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo