Bonus bebè, Roma rivuole con gli interessi i mille euro dati alle famiglie
TRIESTE Il copione è collaudato. Berlusconi sparge entusiasmi. E a Tremonti poi tocca spegnerli. A farne le spese stavolta, su 800 casi stimati in Italia, anche tre famiglie triestine (ma potrebbero essere di più, dato che tre sono i casi per ora denunciati dalla Federconsumatori). Sono le famiglie che a causa dei controlli romani di oggi su autocertificazioni di 5 anni fa - diverse delle quali indotte in errore non doloso proprio da un’informazione romana poco chiara - si sono viste consegnare a casa una raccomandata del ministero del Tesoro.
La raccomandata è spietata: chiede indietro, entro un mese, i 1000 euro che lo Stato aveva appunto regalato loro 5 anni fa come genitori di bambini nati o adottati tra il 2005 e il 2006. E c’è pure la “minaccia” di 3000 euro di multa, da sborsare in più dopo che un giudice avrà accertato l’indebita riscossione per falsa autocertificazione.
Quei 1000 euro si dovevano al “bonus bebè” varato con la Finanziaria del 23 dicembre 2005, a ridosso delle politiche 2006, che il Cavaliere avrebbe rischiato di vincere contro Prodi nonostante partisse da sondaggi disastrosi. Era stato proprio il Cav, per inciso, a inviare all’epoca una lettera a ogni bimbo: «Felicitazioni per il tuo arrivo! È il presidente del Consiglio a scriverti per porti probabilmente la prima domanda della tua vita. Lo sai che la nuova Finanziaria ti assegna un bonus di 1000 euro?».
Bastava che mamma e papà si presentassero all’ufficio postale indicato, e rilasciassero all’atto del ritiro dell’assegno un’autocertificazione in cui dichiaravano di non aver superato, nell’anno precedente al lieto evento, i 50mila euro di reddito complessivo. Lordo o netto? Non era specificato. E così - a parte i casi di dolo di chi era assai più ricco e sapeva d’esserlo, e ci ha marciato - diversi nuclei familiari con paghe border-line che avevano fatto l’autocertificazione a occhio prima del periodo dedicato al 730, e che magari vivevano all’epoca con contratti di collaborazione incostanti - si ritrovano ora il ministero di Tremonti che chiede loro i soldi di Silvio.
A una delle tre famiglie triestine che si sono rivolte alla Federconsumatori, ad esempio, sono stati accertati 51mila lordi. Una beffa. Con danno, visto che dalla restituzione dei 1000 euro regalati - i 3000 di multa sono tutti da vedere... - pare sia difficile scappare.
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