Bonus assunzioni, domande in picchiata
TRIESTE. L’assunzione è una sorta di pensiero proibito. Per chi aspira a un posto fisso, ma anche per le stesse aziende che ormai non ci provano nemmeno. Il termometro di una crisi che affligge, scoraggia e sfianca, questa volta è in mano alle quattro Province del Friuli Venezia Giulia che si trovano a fare i conti con una flessione, forse inattesa, di quanti chiedono contributi pubblici per aprire nuovi contratti e stabilizzare i precari. O, ancora, per intraprendere nuove attività o riqualificare il personale con corsi appositi. Nell’arco di un paio d’anni, dal 2012 al 2014, si sono affacciate alle porte delle Province duemila imprenditori in meno di quanto atteso. Come dire: i fondi pubblici, comunque in calo vertiginoso (24 milioni nel 2012, 10 milioni del 2014, 3 milioni per il 2015), anche ci sarebbero. Ma pochi li domandano. Così a Trieste, Udine e Pordenone. Solo Gorizia inverte parzialmente il trend.
Il crollo dei fondi Gli incentivi assegnati in Friuli Venezia Giulia dalle Province derivano da fondi regionali. Tra il 2012 e il 2014 gli stanziamenti della giunta sono in costante diminuzione: in tutta la regione si passa dai 24.305.405 euro del 2012, ai 21.477.040 del 2013, ai 10.145.114 del 2014. Per quest’anno, in attesa che il governo prenda le proprie decisioni nel settore, l’esecutivo si è limitato a soli 3 milioni in Finanziaria da ripartire tra le Province. Le domande di contributo possono essere presentate fino al 31 marzo.
Le novità in arrivo «A livello nazionale – spiega l’assessore Loredana Panariti – è in corso una profonda revisione della legislazione in materia di mercato del lavoro che dovrebbe trovare perfezionamento nel primo semestre del 2015 attraverso l’emanazione dei decreti legislativi previsti dal Jobs act e l’attuazione dalla legge di stabilità. Una volta definito il quadro di riferimento, la Regione procederà all’adeguamento della propria normativa in materia di politica attiva del lavoro». Nel frattempo la giunta conferma il proprio sostegno alle imprese con incentivi per contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato, in particolare per gli ultracinquantenni che devono ricollocarsi nel mercato del lavoro.
Le domande Tra i diversi canali attivati (incentivi per le assunzioni, stabilizzazioni, aperture di nuove imprese e corsi di riqualificazione professionale), la contrazione è del 32%. Dalle 6.146 richieste di contributo pervenute agli sportelli provinciali nel 2012, si è passati alle 4.827 del 2013 e alle 4.161 del 2014. Pordenone si è ritrovata con la metà delle domande (da 1.510 a 837), Udine con un migliaio in meno (2.768-1865), mentre Trieste perde oltre 300 (1092-727). Solo Gorizia ha il segno più, almeno tra il 2013 e il 2014, periodo in cui riesce a balzare da 693 a 732. Isolando il dato sulle sole assunzioni, si evince che la diminuzione è netta a Pordenone (571-248), a Udine (1110-749) e Trieste (439-244), con l’isontino che invece cresce di una sessantina.
I beneficiari Accanto al calo dei fondi e dei richiedenti, nelle quattro province della regione si riduce anche la platea dei beneficiari: 2.098 in meno nell’arco di due anni sull’intero territorio del Friuli Venezia Giulia; a Pordenone la metà, a Udine un migliaio, a Gorizia 200 e a Triste oltre 300. Va da sé che anche gli importi concessi scendono: il pordenonese perde circa 5 milioni, i friulani 7, l’isontino un milione e il capoluogo oltre 2 milioni.
Gli altri contributi Nel dettaglio, per assicurare il sostegno al reddito a favore dei disoccupati o sospesi dal lavoro, la giunta ha previsto 1,6 milioni di euro per aprire percorsi sperimentali soprattutto per il terziario; quasi 2 milioni, invece, serviranno a finanziare i progetti dei “cantieri di lavoro”. Per l’edilizia, in particolare, sono attesi 300 mila euro e fondi per le imprese che hanno terminato gli ammortizzatori sociali pari a 2 milioni, mediante l’integrazione dell’indennità di cassa integrazione. Nel novero rientra pure il fondo di garanzia per precari e la cassa in deroga, che ammonta a un milione di euro.
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