Bonus a medici e infermieri, firmato l’accordo in Fvg

Passa il calcolo “per teste” e non per impatto Covid. Premi da 500 a 1.500 euro in base ai giorni lavorati in reparti a rischio
Controlli a Cattinara
Controlli a Cattinara

TRIESTE Nonostante nell’area giuliana fosse emerso qualche mal di pancia, le sigle sindacali hanno sottoscritto con la Regione l’accordo per le premialità del personale sanitario erogate attraverso i fondi statali e le cosiddette “Rar”, le Risorse aggiuntive regionali. Alla fine è rimasta infatti la suddivisione “per teste”, con la conseguente riduzione di 834 mila euro per l’Asugi rispetto alla proposta di metà giugno. Con l’accordo firmato ieri anche dai sindacati dei medici, ora si apriranno i tavoli nelle singole aziende per le relative trattative di “secondo livello”. Le “Rar” destinate a livello complessivo al personale del comparto ammontano a 17.291.890 euro, mentre per l’area dirigenziale le risorse aggiuntive sono pari a 6.994.347 euro. Da Roma arriveranno 9.076.979 euro, di cui 1.526.683 per la dirigenza sanitaria e 7.550.295 euro per il comparto. Soddisfazione a riguardo è stata subito espressa dal vicepresidente della Regione con delega alla Sanità Riccardo Riccardi: «Introduciamo un elemento di merito sul quale ho sempre puntato, con un valore elevato, tra i più alti nel contesto nazionale e mirato a chi ha rischiato. Una premialità vera e non diffusa».

I segretari regionali della Funzione pubblica Orietta Olivo (Cgil), Massimo Bevilacqua (Cisl) e Luciano Bressan (Uil) hanno confermato in effetti di aver chiesto e ottenuto un maggior impegno economico da parte del vicepresidente: «Siamo sufficientemente soddisfatti per il passo avanti, con un premio tra i più alti nel Paese, che dà così un’importante risposta a tutti i lavoratori del sistema sanità. Ci aspettiamo ora una rapida attivazione dei tavoli contrattuali aziendali, i lavoratori aspettano risposte concrete e immediate. Tutte le parti dovranno fare uno sforzo maggiore per confrontarsi fra loro, con una visione diversa rispetto al passato. È evidente che la sanità per certi versi è cambiata, e con essa le priorità e il lavoro. Si prospettano riorganizzazioni importanti, persino il sistema di premialità e regolamenti dovrà adeguarsi al cambiamento».

La Fials Confsal, dal canto suo, ha sottoscritto il documento sulle “Rar” ma non la distribuzione delle risorse nazionali e la scelte di erogarle appunto “pro capite” alle aziende e non sulla base del reale impatto del Covid sui territori. «La Regione – così il segretario regionale Fabio Pototschnig – avrebbe potuto portare le risorse nazionali a 10 milioni al fine di garantire una giusta premialità alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che, a fronte di numerosi sacrifici e nonostante le difficoltà organizzative emerse, hanno garantito ai cittadini di questa nostra regione un’adeguata e puntuale risposta assistenziale».

Saranno complessivamente quattromila, il 25% del totale, i dipendenti regionali - tra medici, infermieri e operatori sanitari - a percepire il premio. Il bonus previsto è di 1.500 euro per chi ha prestato servizio in reparti a rischio per più di 25 giorni nei mesi di marzo, aprile e maggio. Si scende a 1.250 euro fra i 20 e i 24 giorni, a mille tra i 15 e i 19 giorni, a 750 tra i 10 e i 14 giorni e un massimo di 500 tra i cinque e i nove giorni. Per i medici il premio è stabilito su tre fasce: alta (1.500 euro), media (1.100) e bassa (700).—


 

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