Bonifica, una storia lunga quasi vent’anni

Fondi accantonati dopo la cancellazione della scuola della Guardia di finanza e la rinuncia alla “diga di Osimo”
Bumbaca Gorizia 12_08_2017 Torrente Corno Valletta © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 12_08_2017 Torrente Corno Valletta © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Sono passati quasi vent’anni. Era il 17 aprile 1998 quando “Il Piccolo”, sulla base degli annunci dell’amministrazione comunale dell’epoca, scrisse: «Da ieri si può pensare a una cura che ridia dignità di torrente al Corno. Perché c’è certezza su come coprire i costi del risanamento ma anche della rinaturalizzazione. Sono a disposizione, infatti, i 30 miliardi che il sottosegretario ai lavori pubblici Gianni Mattioli, “lavorato ai fianchi” dal Verde Renato Fiorelli, era riuscito ad accantonare per Gorizia dopo la cancellazione della Scuola della Guardia di finanza all’aeroporto. A questo finanziamento assicurato vanno sommati anche i quattordici miliardi che erano stati stralciati dal progetto abbandonato della cosiddetta “diga di Osimo” all’altezza della passerella di Straccis».


Era ed è un problema annoso. Di quelli che, per intenderci, hanno riempito le pagine dei giornali per anni e anni. Ogniqualvolta si parlava del Corno, immediatamente si pensava agli scarichi fognari, ai liquami, alla puzza: quasi fosse un riflesso condizionato di pavloviana memoria. Ebbene, molta acqua (sporca in questa caso) è passata sotto i ponti. È il 2017 e la giunta comunale ha impresso l’accelerazione sperata al progetto di riqualificazione idraulica e igienica del torrente Corno per una spesa complessiva di 21 milioni 174mila euro. Per la chiusura dell’iter mancano ancora l’esecutivo e la gara d’appalto: poi il famoso progetto di rinaturalizzazione del Corno che ha arricchito per anni e anni le pagine dei Piani triennali delle opere pubbliche del Comune di Gorizia diventerà un intervento concreto.


Senza usare termini tecnici per nulla comprensibili ai più, si può dire che il piano prevede di riportare ad uno stato accettabile il torrente che attraversa Gorizia, in gran parte interrato, in modo che non possa più nuocere all’ambiente ed inquinare l’Isonzo, in cui si tuffa.


Fra le varie opere volte a valorizzare la Valletta del Corno c’è anche il “Centro informativo ed espositivo” attraverso la ristrutturazione dell’edificio oggi abbandonato in prossimità dell’accesso di via Brass, che sarà dotato di diversi servizi, compresi quelli igienici e rappresenterà un punto di riferimento per eventuali manifestazioni organizzate nell’area del parco più urbanizzata verso viale XX Settembre.


(fra.fa.)


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