Boniciolli all'attacco:«Una cupola per far fallire la cessione di Ttp»
Dopo il passaggio alla cordata Unicredit per prendere il controllo fino al 2032 di Trieste terminal passeggeri, parte il duro affondo del presidente dell’Autorità portuale
Claudio Boniciolli
TRIESTE
Sborserà 4 milioni e 200 mila euro la cordata composta da Unicredit, Costa crociere, Assicurazioni Generali, Giuliana bunkeraggi e Reguardia costruzioni per prendere il controllo fino al 2032 di Trieste terminal passeggeri, la società che gestisce le stazioni marittime, gli ormeggi per le navi bianche e i traghetti passeggeri e gran parte dei parcheggi sulle Rive. Ieri mattina l’apertura della busta con l’indicazione dell’offerta che supera di 300 mila euro quella che era la base d’asta ha provocato un lunghissimo e ferocissimo sfogo da parte del presidente dell’Autorità portuale Claudio Boniciolli contro quella che ha definito «una cupola triestina che ha tentato di fare il possibile e l’impossibile affinché questa operazione non andasse in porto».
Una frase non del tutto nuova da parte di un presidente che non ama la diplomazia, ma ieri Boniciolli è andato ben oltre annunciando: «Stavolta farò nomi e cognomi». E poi ne ha snocciolati ben cinque: Paolo Rovis, Maurizio Bucci, Guerrino Lanci, Gilberto Paris Lippi e Sergio Dressi. I siluri più potenti sono andati a colpire l’assessore comunale allo sviluppo economico Paolo Rovis che ha replicato, come si legge sotto, preannunciando querela. «Ha tentato di aggredire i valutatori della società», ha accusato Boniciolli. Il riferimento è alla stima sul valore di Ttp effettuata da due esperti ai quali si è rivolta l’Authority: Giorgio Brunetti professore emerito della Bocconi e presidente della Fondazione Bocconi e Fabio Buttignon, docente di economia aziendale all’università di Padova.
Ieri però Brunetti ha negato non solo qualsiasi tentativo di aggressione o di pressione, ma anche qualsiasi contatto con politici triestini. «Probabilmente Boniciolli - ha commentato - si riferiva a dichiarazioni rilasciate dai politici al Piccolo o altre testate locali». Analoghe le dichiarazioni di ieri al Piccolo da parte di Fabio Buttignon: «Mai avuto nessun tipo di contatto con alcun ambiente politico e economico triestino. Forse il presidente si riferiva a solleciti giunti alla stessa Authority dei quali però non sono a conoscenza». Secondo Boniciolli la cupola triestina avrebbe compiuto un’opera di denigrazione nei confronti di questi due esperti «che sono notissimi e stimatissimi da Barcola in poi, mentre le frequentazioni di personalità dell’economia da parte dei nostri politici si fermano a Barcola». Secondo il presidente dell’Authority, Rovis in quest’operazione sarebbe stato spalleggiato «dall’ineffabile consigliere Bucci, l’ideatore dei fuochi d’artificio per i crocieristi alle tre dei pomeriggi di agosto e delle offerte di mortadella». Sarebbero gli stessi personaggi, sempre secondo Boniciolli, «che non erano riusciti a sgomberare la Stazione marittima da attività totalmente estranee e che hanno operato aggiustamenti alzando paretine in cartongesso». Altro componente di questa cupola, Guerrino Lanci (presidente degli albergatori e di Promotrieste) «che ha sempre negato che Ttp avesse un valore economico» e infine «il vicesindaco Paris Lippi e il presidente dell’aeroporto Dressi che sono venuti da me per farmi capire che bisognava privilegiare le offerte triestine, quasi fossimo dinanzi a un’operazione di stampo rionale».
Quale era l’intento di questa cupola («che come tutte le cupole ha un vertice», ha proseguito Boniciolli che però non ha fatto il nome sommo)? Sminuire il valore della società affinché elementi presumibilmente locali potessero acquisirla, «per un bianco e un nero, come si dice da queste parti, mentre vari operatori hanno agito anche con strumenti legali nel tentativo di fermare l’iniziativa». L’offerta tecnica giudicata ieri congrua dalla commissione esaminatrice e la scoperta della sostanziosa offerta economica hanno fatto svanire l’ipotesi di un’asta deserta e il pericolo di un ribasso della base, innescando lo sfogo del presidente dell’Authority il cui mandato scade il 4 dicembre. «Qualcuno parlava già di una seconda fase con l’obiettivo di andare al ribasso - veniva rilevato poi nella nota ufficiale dell’Authority - alcuni personaggi, senza arte né parte, hanno dichiarato pubblicamente che l’Autorità portuale intendeva vendere una Cinquecento al prezzo di una Ferrari».
E mentre i rappresentanti di Unicredit e di Giuliana bunkeraggi presenti alla seduta pubblica (non c’era invece alcun rappresentante di Costa e di Generali) non hanno voluto fare alcun tipo di dichiarazione, né rivelare alcun particolare del piano industriale che comunque prevederebbe solo per il traffico crocieristico 200 mila passeggeri all’anno, Boniciolli ha aggiunto anche che «l’offerta che abbiamo conosciuto oggi mette in rilievo la capacità finanziaria di un gruppo formidabile che ha lavorato in silenzio coinvolgendo anche una qualificata e concreta presenza triestina (Generali e Giuliana bunkeraggi, ndr.). Lo sviluppo avverrà non soltanto nel campo crocieristico, ma anche in quello congressuale e della ristorazione»
E Boniciolli ha ringraziato anche il direttore di Ttp, Livio Ungaro e soprattutto il presidente Gianfranco Gerini, «attaccato per la grave colpa di essere veneziano», ha specificato. Ora, con la nuova maggioranza, vi sarà anche il rinnovo delle cariche. RIPRODUZIONE RISERVATA
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