Bonanni: «Tagli assurdi alla scuola Ma Monti deve restare»
TRIESTE. «Monti è l’unico che può garantire al Paese la stabilità di cui ha bisogno. Sull’operato dei ministri Profumo e Fornero, però, c’è molto da ridire». Il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, parteciperà oggi alla tavola rotonda «Crescita e Sviluppo, le chiavi del futuro» in corso al Green Hotel di Magnano in Riviera. In questa intervista esclusiva al Piccolo il sindacalista elenca luci e ombre della legge di stabilità.
Bonanni, cosa pensa della versione definitiva della legge di stabilità? Su quali cose siete d’accordo e cosa criticate?
Senz’altro approviamo il taglio dell’Irpef e ricordiamo che sono passati davvero tantissimi anni dall’ultima volta. È strano che tutti i partiti che oggi criticano queste scelte non l’abbiano fatto prima. L’unico rammarico è che ci voleva un punto in più.
L’aumento dell’Iva?
Controbilancia il taglio dell’Irpef con una misura che fa pagare tutti allo stesso modo, anche gli evasori fiscali. Una scelta positiva, come è positivo il miliardo e seicento milioni di euro messi in campo dal governo per la detassazione del salario di produttività. Una scelta, questa, che assieme al taglio dell’Irpef viene compensata per circa cinque miliardi grazie all’introduzione della Tobin Tax, ovvero la tassazione dello 0.05% sulle transazioni finanziarie. Lo chiedevamo da tempo immemorabile, e ormai sono nove i paesi in Europa che la applicano.
Tutto bene, ma cos’è che non va?
Non ci vanno misure sbagliate come la mancata compensazione dell’aumento Iva per gli incapienti, che come si sa hanno un reddito davvero molto basso e che ora saranno più vulnerabili. Pensiamo che lì bisognerebbe trovare una misura di equilibrio. Non ci va bene nemmeno l’introduzione di nuovi pesi a carico delle cooperative che gestiscono le attività sociali e anche per gli invalidi, seppur con un reddito superiore al minimo.
Il fronte della scuola?
Molto male. Il settore scolastico ha già subito dei colpi gravissimi, per un totale di circa 8 miliardi negli ultimi anni. Credo che il ministro Profumo abbia preso scelte che vanno a discapito degli operatori della scuola senza discuterne con nessuno. Un servizio vitale come la scuola non può essere modificato senza alcun confronto.
C’è un modo per risolvere il pasticcio?
Siccome l’operazione è stata fatta con una legge delega, si può cambiare in parlamento. Spero che tutti coloro che si agitano in queste ore mettano a frutto questa agitazione alla camera e al senato modificando gli aspetti negativi della legge di stabilità e mantenendo quelli efficaci. E indicando strade chiare per finanziare le misure. Nella situazione in cui si trova l’Italia l’ultima cosa che ci serve è la demagogia.
Il ministro Fornero parla di intervenire ancora sui contratti a termine. Che ne pensa?
Sono preoccupato da questi alti e bassi del ministro. Prima del suo intervento la regolazione del contratto a termine era definita da un avviso comune delle parti sociali. È male che il ministro sia intervenuto in passato, e intenda intervenire ancora, a scavalco di quelle parti sociali. Finora Fornero ha collezionato diverse gaffe proprio per il suo rifiuto accanito di un confronto proficuo e stabile con i suoi interlocutori naturali. Che poi è quel che accade in tutti i paesi democratici.
Cosa si dovrebbe fare?
È meglio che Fornero si astenga dall’intervenire e affidi la regolazione alle parti. Se proprio ha bisogno di fare qualcosa, vada a coprire i buchi che ha voluto tenere aperti sulla vicenda delle false partite Iva e sul sistema truffaldino degli associati in partecipazione. In un primo momento aveva promesso di modificarlo e poi ha lasciato correre.
Come vede l’ipotesi di un Monti bis?
Non vedo personaggi che possano dare all’Italia altrettanta stabilità sui mercati e nel panorama europeo e internazionale. E a chi si propone come continuatore della linea di Monti rispondo che preferisco l’originale alle copie.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo