Bolzonello “gela” Illy. «Vuole fare il leader? Vinca le primarie»
TRIESTE. «Riccardo Illy dovrà competere come chiunque altro alle primarie di coalizione se vorrà guidare il centrosinistra alle prossime regionali». La voce di una possibile discesa in campo dell’ex sindaco di Trieste ed ex governatore della Regione è un fattore ciclico all’approssimarsi delle scadenze elettorali in Friuli Venezia Giulia e immancabile si ripresenta anche stavolta, ma Sergio Bolzonello gioca d’anticipo e stringe un patto con consiglieri e assessori regionali della maggioranza. Tutti uniti nel pretendere che l’imprenditore del caffè, sempre ammesso che ritenga di candidarsi, accetti di sottoporsi alle primarie di coalizione, non sottraendosi al confronto che si profila tra Bolzonello stesso e il rappresentante della sinistra civica Furio Honsell.
L’intesa è arrivata ieri, nel corso di un incontro riservato tenutosi alla pizzeria “Due delfini” di Palmanova. Presenti la giunta al completo e tutti i consiglieri del centrosinistra, tranne Mauro Travanut (LeU) e Stefano Pustetto (ex Sel), ormai fuori dal perimetro della maggioranza. L’appuntamento era voluto e organizzato direttamente da Bolzonello, intenzionato a motivare la squadra dopo la pausa natalizia, ma anche e forse soprattutto ad assicurare di non avere alcuna intenzione di fare passi indietro, nonostante un periodo di sordina dovuto un po’ al proprio ruolo istituzionale di secondo al comando della Regione e un po’ a una pesante influenza smaltita solo negli ultimi giorni.
Illy non è stato il centro del dibattito di ieri, ma il quarto d’ora a lui dedicato è senza dubbio quello con il maggior peso specifico politico della serata. Il ragionamento proposto da Bolzonello è stato lineare: chiunque voglia schierarsi in alternativa non potrà che passare per le primarie di coalizione. Illy incluso, sempre scommettendo che arrivi in tempi ravvicinati l’ormai famosa sentenza sul danno erariale causato dall’alienazione di alcuni beni ai tempi della sua giunta. Il giudizio della Corte dei conti è considerato un potenziale punto di svolta, posto che Illy ha sempre detto che il ritorno alla politica sarà possibile solo in caso di risoluzione positiva della controversia. Lo stesso imprenditore non fa peraltro più mistero di essere stuzzicato dall’idea di un ritorno: l’ultima volta ne ha parlato a una cena cui era presente la stessa Debora Serracchiani. Illy aggiunge tuttavia di non voler autoproporsi e tantomeno competere contro Bolzonello. Il che, in parole povere, significa indisponibilità a valutare l’ipotesi di primarie e intenzione di mettersi in moto soltanto se i partiti di un centrosinistra in difficoltà gli chiederanno di giocare il ruolo di salvatore della patria. Ipotesi evidentemente inaccettabile per i convitati di Palmanova, secondo un ragionamento condiviso da tutte le componenti della coalizione, dove le recenti osservazioni illyiane sull’election day hanno destato malumori.
Interventi a sostegno delle “primarie per tutti” sono arrivati da Cristiano Shaurli per il Pd, Giulio Lauri per la sinistra e Pietro Paviotti per i Cittadini, movimento fondato proprio per sostenere la candidatura di Illy. Anche il capogruppo della civica ha affidato il possibile cambio di guida della coalizione al volere della base.
L’assessore Gianni Torrenti, che mantiene i rapporti politici fra giunta e consiglieri, si è spinto anche più in là, esprimendo perplessità sulla possibilità che Illy riesca a interpretare la fase politica attuale e a governare in un momento di forte contrazione delle risorse economiche a disposizione della Regione.
Bolzonello si è quindi rivolto agli aspetti politici, comunicando l’intenzione di aprire una fase di diversa gestione dei rapporti da parte dell’esecutivo, basata su un maggiore ascolto rispetto a quanto garantito da Debora Serracchiani. L’intenzione del vicepresidente è di ripetere gli incontri con cadenza bisettimanale e puntare sul gioco di squadra, fondamentale rispetto a una campagna elettorale che tutti i presenti hanno riconosciuto essere in salita. A cominciare dallo stesso Bolzonello, che ha citato un sondaggio che darebbe il centrosinistra senza LeU al 30%, dietro di 9,5 punti rispetto al centrodestra.
Una rappresentazione fosca della realtà politica per la maggioranza uscente, sebbene il candidato in pectore riesca comunque a intravedervi alcune note positive, come il mancato crollo della coalizione e l’arretramento del centrodestra di un punto percentuale nelle ultime settimane. Serracchiani, ha ricordato Bolzonello, ha vinto nel 2013 partendo da una distanza del 13% rispetto a Renzo Tondo.
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