Bolzonello: 350 milioni per rilanciare lo sviluppo
MARCO BALLICO. «Il rilancio dell’economia regionale è una della priorità della legislatura. Siamo intervenuti prima con un’operazione anti-crisi e ora, con il ddl “Rilancimprese”, puntiamo a dare risposte strutturali». Il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello parte dalle cifre per sottolineare l’attenzione rivolta all’economia Fvg ancora sotto l’assedio di una perdurante stagnazione. «Siamo partiti dai 180 milioni stanziati subito dopo esserci insediati, abbiamo aggiunto un intervento di 10 milioni a sostegno del sistema Confidi e prevediamo 47 milioni sul 2015 per alimentare la riforma dell’industria». Ricordati i 40 milioni già allocati per il biennio successivo e gli 88,5 milioni di fondi comunitari, l’impegno straordinario nei primi due anni di mandato dell’amministrazione regionale per l’economia supera i 350 milioni di euro. «Non stupisce – osserva Bolzonello – che le categorie abbiano espresso al tavolo di concertazione apprezzamento per il ddl che abbiamo predisposto». Un testo unico, sintetizza il vicepresidente, «che riordina un sistema mai tenuto insieme, ma dà anche una precisa linea di indirizzo, accompagnando politiche industriali e vocazioni territoriali». Gli 88 articoli della riforma hanno quattro insegne principali. «Il primo pilastro punta ad attrarre nuovi investimenti in regione – spiega Bolzonello –; il secondo allo sviluppo del sistema produttivo, anche attraverso incentivi tra cui l’abbattimento dell’Irap per le aziende innovative; il terzo riguarda la semplificazione burocratica; il quarto insiste sulle misure per i sistemi produttivi locali, in modo da aggiornare le discipline dei distretti industriali (che si dovranno liberare della partecipazione pubblica), finanziare le aggregazioni di imprese nell'ambito delle filiere produttive, riordinare il sistema dei Consorzi». Consorzi che, dagli attuali 10, dovranno scendere di numero per un obiettivo di risparmio: «Contiamo di contenere i loro costi per circa 1,5 milioni, un quarto dei 6 milioni di oggi». E così, dall’approvazione della legge, «i Consorzi avranno sei mesi di tempo per procedere alle delibere di fusione, pena il commissariamento. A quel punto toccherà alla Regione prendere in mano la situazione, prevedibilmente con razionalizzazioni molto spinte». Un’altra novità cui la giunta dà molto credito è l’Agenzia investimenti: «Saremo i primi in Italia a prevederne una all’interno della Regione. E pure a costo zero dato che basteranno le competenze della direzione Attività produttive, di Friulia e di Finest». Di cosa si tratta? «Come accade già in Carinzia e in Stiria, questa struttura farà da calamita per insediamenti industriali sul territorio». Con tutte le altre deleghe delle Attività produttive, Bolzonello non dimentica il ruolo dell’agricoltura: «Abbiamo saputo spendere il 103,5% dei fondi europei 2007-2013 sul Programma di sviluppo rurale e siamo pronti a dire la nostra sul Psr 2014-2020. La volontà Ue è di disegnare un Programma con un occhio rivolto alla sostenibilità e alle aree più deboli, non solo montane. Nulla in contrario, ma siamo convinti che dobbiamo continuare a dare gambe alla nostra industria agroalimentare. Per crescere in qualità le imprese hanno bisogno di solidità». Infine, il turismo. «Sarà un anno di svolta in cui cercheremo di concretizzare una parte del piano quinquennale 204-18. Al settore riserviamo quest’anno un plafond tra i 15 e i 20 milioni. Con i punti forti del mare, della montagna inverno, della cultura e dell’enogastronomia, vogliamo costruire prodotti turistici esperienziali segmentati per profili e provenienze geografiche». In agenda anche un passaggio istituzionale: la fusione tra Turismo Fvg e Promotur entro il primo semestre. E ancora una comunicazione più snella sui dati statistici relativi alle presenze turistiche e la rivisitazione del concetto delle "stelle" che qualificano il sistema alberghiero. «L’Agenzia di Villa Chizza – conclude Bolzonello – sarà inoltre finalmente dotata di un settore per intercettare le risorse dell'Unione europea disponibili per il comparto. Nell’arco di un triennio puntiamo a concretizzare un'organizzazione territoriale sempre più basata su "reti d'impresa", realizzando un sistema pubblico-privato che superi le logiche territoriali».
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