Bollorè in manovra? I mercati accendono i riflettori su Generali
TRIESTE. Vincent Bollorè di nuovo in movimento sullo scacchiere delle polizze fra Italia e Francia: sarebbe questa la suggestione che ieri ha catalizzato l’attenzione dei mercati con gli assicurativi in luce in tutta Europa. E così i riflettori si sono accesi su Generali (+2,05% a 11,96 euro) e Mediobanca (+3,01% a 6,34 euro) ben comprate in scia a ai rumors che vedrebbero il finanziere bretone patron di Vivendi (che controlla Telecom) puntare alla compagnia triestina passando per piazzetta Cuccia. Fantafinanza d’agosto? Piazza Affari, nell’attesa, ci ricama sopra. Mediobanca intanto corre ai massimi da sei settimane, in pratica ai valori del day after del referendum inglese sull'Unione europea, spinta anche dai risultati dell'esercizio 2015-16 e dai report positivi.
In attesa del nuovo piano industriale previsto per l'autunno, proprio la partecipazione nelle Generali (con Mediobanca che intende scendere dal 13% al 10% «non appena i prezzi saranno in migliore forma», ha detto il ceo Alberto Nagel) è in queste ore al centro dell'attenzione degli osservatori dopo la ricostruzione di Repubblica sull'intenzione di Vincent Bollorè di tornare nella cabina di regia della compagnia triestina anche attraverso una presa maggiore sulla stessa Mediobanca. In particolare, secondo i rumors, il finanziere, titolare del 7,9% di Piazzetta Cuccia, potrebbe puntare ad aumentare decisamente la propria presenza nell'istituto (e a cascata su Generali) guardando in primis secondo questi scenari alle quote detenute da Unicredit e da Mediolanum in Mediobanca: un quadro che secondo altre ricostruzioni potrebbe però innescare le contromosse dei soci italiani a Trieste mentre anche il premier Renzi starebbe tenendo la guardia alta. Dopo lo scontro scatenato dalla nuova proposta di Vivendi sulla pay tv Premium e sulla quota in Mediaset, Bollorè è sempre più sotto i riflettori.
Secondo altri scenari agostani il vero sogno di Bollorè sarebbe quello di creare un colosso mondiale delle assicurazioni portando a fusione Axa e Generali. Ne nascerebbe un gigante con un fatturato di 170 miliardi di euro e oltre 10 miliardi di utile operativo. Vincent Bollorè, 64 anni, 4 figli, due mogli e un impero finanziario (tra cui il gruppo francese di telecomunicazioni Havas) è considerato il Berlusconi di Francia, il più italiano degli imprenditori francesi. Bollorè è l'azionista di riferimento di Vivendi con il 14,5% e in Francia il gruppo possiede già la pay tv Canal+. Il finanziere bretone è ben conosciuto a Trieste data la sua lunga frequentazione ai piani alti di Mediobanca (di cui è grande azionista da tempo) e di Generali (per la quale ha ricoperto la carica di vice-presidente dal 2010 fino alle dimissioni nel 2013 per concentrarsi su Vivendi). É stato il discepolo di Antoine Bernheim nei dieci anni della presidenza del banchiere francese fino a quando i rapporti non si sono improvvisamente raffreddati quando l’ormai anziano banchiere ex Lazard non fu più riconfermato a Trieste. In Mediobanca, il gruppo Bolloré ha dimostrato il suo «interesse di lungo periodo» con la nomina in cda, poco più di due anni fa, della figlia più giovane di Vincent, Marie.
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