Bolli auto pagati due volte: il Fisco glissa sui rimborsi
La lettera di scuse da parte dell’Agenzia delle entrate è arrivata nelle scorse settimane. Destinatari anche i contribuenti triestini “vittime” dell’errore informatico che ha determinato l’invio di accertamenti per ipotetici bolli auto non pagati o saldati tardivamente nel 2011, nonostante questi stessi cittadini fossero in realtà in regola con la tassa in questione. Un disguido già di dominio pubblico da quasi un paio di mesi.
L’Agenzia delle entrate si è comunque impegnata a rimborsare quanti abbiano di fatto nuovamente versato o integrato la cifra richiesta nel rispetto dell’atto di accertamento ricevuto (erroneamente determinato dalla Sogei, la società di informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze): nella missiva viene pure spiegato al contribuente che ciò avverrà «in tempi brevi e a tal fine è necessario che ci fornisca l’Iban del suo conto corrente con le modalità descritte nelle istruzioni che trova sul retro».
«Bene, tutto a posto», avrà pensato il cittadino che si è visto recapitare la comunicazione. E invece, per qualcuno, ecco la sorpresa, tutt’altro che gradita: girato il foglio, il nulla. Facciata completamente bianca. E le annunciate istruzioni sul retro? Niente, non c’è traccia di parole stampate. Oltre al danno, la beffa. Tanto che la frase conclusiva della lettera («Scusandoci del disagio arrecato Le porgiamo distinti saluti») suona nella fattispecie quasi come uno scherzo. Involontario, evidentemente.
Come fare, allora? Pare proprio che chi si è imbattuto in tale nuovo intoppo, dovrà contattare gli uffici dell’Agenzia delle entrate. Per avere ciò che gli spetta. D’altronde, lo sentenzia la lettera stessa, confermando ciò che era stato comunicato a fine maggio: «Abbiamo riscontrato che Lei ha correttamente effettuato il pagamento della tassa automobilistica 2011 per il veicolo (segue poi il numero della targa dello stesso, ndr)». E ancora: «Per questo motivo le comunichiamo che l’atto di accertamento (identificato da una serie formata da numeri e lettere, ndr) per l’omesso/tardivo versamento della tassa automobilistica, per l’anno 2011, è stato annullato. La preghiamo, pertanto, di non tenerne conto».
Per chi, invece, ne avesse già “tenuto conto”, pagando, segue l’indicazione per il rimborso. Che in qualche caso però manca di una parte fondamentale, quella delle annunciate istruzioni.
A proposito di questo infortunio, l’Agenzia delle entrate ieri ha fatto sapere che, non avendo sin qui ricevuto alcun riscontro o segnalazione su tale problematica, dovrebbe trattarsi comunque eventualmente di un numero ridotto di casi.
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