“Bollette pazze”, la protesta entra in tutte le case d’Italia

Gli utenti in via Cascino si scatenano in diretta durante la trasmissione “Unomattina”. «Queste 1500 cartelle non sono carta, dietro ci sono altrettante persone»
Bumbaca Gorizia 24_11_2016 Diretta Uno Mattina su bollette pazze © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24_11_2016 Diretta Uno Mattina su bollette pazze © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Gli abitanti di Gorizia hanno lo stesso atteggiamento di questo gattino: sono terrorizzati dalle bollette». Ieri l’inviato di “Tempo e denaro” ha chiuso il servizio in diretta dalla corte di via Cascino con queste parole e con l’immagine del gatto nero stampato sullo striscione tenuto a favore di camera da chi si è rivolto al Comitato bollette pazze. “Bollette fuori di testa, mi viene da dire”, aveva esordito Fabio Gallo aprendo il collegamento con Elisa Isoardi. Il caso legato alle fatturazioni di Eni è approdato sugli schermi di tutta Italia grazie al contenitore di Raiuno “Unomattina”.

I riflettori si sono accessi sulla città intorno alle 11.30. A introdurre la questione è stata Anna Cecchini, una delle portavoce del gruppo. «Stiamo parlando di un problema importante», ha spiegato ricordando che in nove mesi il Comitato bollette pazze ha raccolto circa 1.500 proteste. In mano, a titolo esemplificativo, ne teneva una parte. «Ci sono stati disservizi di ogni tipo. La bolletta viene sovrastimata rispetto ai consumi. Ci abbiamo messo quasi un mese a capire esattamente come è composta. È una cosa che non si può chiedere al cittadino». Indicando i fogli ha quindi aggiunto: «Queste bollette sono persone non pezzi di carta». A Eni il Comitato chiede semplicemente un interlocutore con cui potersi confrontare, ma fino adesso, da parte del gestore del servizio, non ci sono state risposte adeguate. «Non abbiamo paura, noi siamo persone precise», ha ribadito in diretta Cecchini. A testimoniare questo concetto sono stati invitati Enzo Bellen, Paolo Silli e Matteo Femia. Il primo, con la sua bolletta da 2.743,62 euro stretta al petto tra le mani come un santino, è stato definito “il simbolo della protesta”. «Io da molti anni controllo a fine mese i contatori di acqua luce e gas – ha spiegato il pensionato -. Il 30 novembre ho annotato 28.983 metri cubi. Mi è arrivata a dicembre la bolletta e per curiosità, cosa che non faccio sempre, sono andato a vedere il contatore. Ho letto una cosa stranissima, due numeri: prima 31.900 tondi e poi, il successivo, 32.011 e non 31.901. Ci sono quindi 3mila metri cubi in più. Allora ho telefonato al call-center e mi hanno detto che avrebbero risolto loro il problema».

Intanto però la bolletta era stata emessa. E una bolletta con gli importi già pagati al precedente gestore è stata quella emessa senza troppi scrupoli a Paolo Silli che, ovviamente, non ha pagato. Non ha invece potuto pagare in tempo Matteo Femia che ha trovato nella cassetta delle lettere la fattura solo cinque giorni dopo la scadenza della stessa ed è stato quindi messo in mora. «Vogliamo un interlocutore con cui parlare e dire ai cittadini di stare pronti e attenti alle bollette», ha ribadito Anna Cecchini che poi, a camere spente, ha aggiunto: «Abbiamo gente che da febbraio a oggi viene tutti i giorni. È come se uno andasse a comprare un chilogrammo di pane e gliene facessero pagare tre dicendogli ‘Poi vediamo’. Che senso ha?».

Argomenti:bolletteeni

Riproduzione riservata © Il Piccolo