Bollette del gas gonfiate: 3 milioni da restituire
Estenergy alla fine lo riconosce: 3 milioni all’anno da restituire ai triestini per bollette sovastimate, bolletta illeggibile da correggere, letture dei contatori che non trovano corrispondenza nel conto, una “trasparenza” che ha fallito.
Da mesi la gente protesta, le associazioni dei consumatori censurano, il sindaco ha presentato ad Acegas-Aps, pronta alla fusione con la bolognese Hera, formale richiesta di un servizio migliore. E l’altro giorno la società-costola del gas ha pubblicizzato i correttivi: «Investiamo sulla qualità delle vostre bollette». Invitando anche i cittadini a far da sè, spedendo via sms la lettura del contatore: quale certezza migliore?
È quasi una resa, però è così in ogni campo: più Internet, servizi sempre più inarrivabili, sempre più telefoni multitasto, segreterie telefoniche e call center intasati, che creano in realtà una solitudine cosmica, di conseguenza è il cittadino a farsi ufficio multiforme da sè solo, e ha addosso una enorme gerla di burocrazia altrui.
Il caso del gas però ha raggiunto livelli seri. Ritardi nella consegna della bolletta con limiti di pagamento immediati, stime e conguagli sovrapposti, cifre da capogiro per gas non ancora (e forse mai) consumato, impossibilità di decrittare i consumi reali e lettura dei contatori senza corrispondenza in bolletta.
«Sì, vogliamo rendere la lettura più comprensibile - afferma Renzo Codarin, il neopresidente di Estenergy per nomina comunale -, è l’Authority nazionale del gas che impone le norme, ma in effetti il cittadino è in difficoltà. Quanto ai consumi stimati, si calcolano solo a Trieste: non a Padova e non a Treviso. Perché? Credo perché a Trieste in migliaia di casi è difficile fare la lettura del contatore, che è all’interno dei condomini, mentre in Veneto sono tutti all’esterno». Ma è difficile credere che, per questo motivo, i costi del metano siano attribuiti a occhio e a spanne. «L’errore - prosegue Codarin che già ha dovuto render conto in un’audizione al Consiglio comunale - è appena dell’1% del fatturato totale, l’errore del contatore può arrivare al 2-3%».
Resta il fatto che la società del gas ha messo in conto 3 milioni di euro all’anno da restituire al consumatore. Una cifra enorme, considerando che l’invio inerziale secondo “costo storico” ha messo alcune famiglie nella condizione di pagare il giusto, altre addirittura a pagar meno rispetto al consumo, e i più scarsamente fortunati (come vedremo) anche due o tre volte in più. L’1% è semplicemente la media. Riconosce Estenergy: «Se nel frattempo il cittadino ha diminuito i suoi consumi, può essere che questo non si ripercuota sulla bolletta». Qualcuno lo ha chiaramente denunciato: le multiutility fanno cassa pescando nelle tasche della gente.
La nuova bolletta correggerà un errore che viene ammesso: riporterà finalmente anche i dati dell’ultima lettura. La vedremo con settembre-ottobre, «non prima - assicura Codarin - di averla discussa nuovamente sia in Consiglio comunale e sia con le associazioni dei consumatori, perché ogni suggerimento può essere utile». A settembre parte anche nuova lettura dei dati, con la promessa di intensificare i rilievi.
Ma le sorprese non finiscono qui. Da quando l’azienda di luce-acqua-gas si è dovuta per legge dividere in tre (fornitore, distributore e controllore) le cose si sono, almeno a Trieste, perse addirittura di vista. La società esterna che manda i letturisti al controllo, dicono a Estenergy, ha la sua organizzazione, i suoi tempi. Che non coincidono con la scadenza bimestrale delle bollette. Vengono a leggervi il contatore, ad esempio, il 20 settembre, ma le bollette sono già in scrittura, non recepiscono il dato reale, e vi trovate una “stima”. Che, al caso, sarà in seguito oggetto di “conguaglio”, sommato però alla stima del periodo successivo. Intanto i numeri veri, quelli del letturista, sono andati a Padova, per essere debitamente “validati”...
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