Bollette da rateizzare: boom di richieste a Trieste. Ma la tregua è finita: ripartono i solleciti ai morosi

Incremento del 100% delle domande di dilazione di pagamento per l’acqua, +60% invece per gas ed energia elettrica
Gli uffici Acegas di via dei Rettori, dietro il Municipio. Foto di Andrea Lasorte
Gli uffici Acegas di via dei Rettori, dietro il Municipio. Foto di Andrea Lasorte

TRIESTE Attenzione ad aprire la cassetta delle lettere in queste settimane. Con il graduale riavvio delle attività e la fase 2, ripartono anche i solleciti di pagamento delle bollette di acqua, energia elettrica e gas. È questa la linea direttiva di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), che ha dato mandato ai diversi distributori di riprendere le procedure di sollecito, sia nei confronti degli utenti domestici che dei titolari di partite iva e delle imprese morosi. Con la possibilità, in caso di mancato saldo, anche di sospendere le forniture.

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Queste iniziative Arera le aveva bloccate durante il lockdown. Chi era in mora prima e lo è ancora, ora purtroppo non avrà più scampo. «Così però – lancia l’allarme Federconsumatori – si allargherà la platea della povertà cosiddetta “energetica”». Per fortuna, c’è la possibilità comunque di rateizzare le spese, anche in modo personalizzato. Arera a breve dovrebbe fornire anche le regole per applicare la riduzione delle tariffe di trasporto, distribuzione e misura e degli oneri generali in bolletta per le piccole e medie imprese. Come previsto dal decreto Rilancio, che ha messo a disposizione a tal fine 600 milioni di euro per i consumi di maggio, giugno e luglio. Alla dilazione di pagamento hanno già fatto ricorso in tanti. Per l’acqua, in particolare, AcegasApsAmga (distributore e venditore) ha evidenziato un aumento delle richieste pari al +100% tra marzo e aprile (1796 utenze in più tra Trieste e Padova) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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Una sede Inps

Ma anche EstEnergy, venditore di gas ed energia elettrica, registra numeri alti: si parla di un +60% pari a circa 700 utenti in più solo nel capoluogo giuliano. «Noi avevamo avviato la rateizzazione molto presto – specificano da EstEnergy –. Ora però riprende l’attività recupero crediti, ma questo non vuol dire che da domani viene sospesa l’energia perché non è stata saldata la fattura, poiché si azzera la procedura, come se non ci fosse stato nulla in passato. Noi abbiamo fatto alcuni sforzi anche in un’altra direzione: ad esempio abbiamo chiesto ai nostri clienti di fornirci le autoletture, in modo che chi ha un’attività chiusa, fornendo una lettura puntuale, ci consenta di fare una fatturazione adeguata, perché i sistemi di calcolo dei consumi potrebbero proiettare dati falsati sulla base storica». Questo vuol dire che se un utente per esempio aveva due solleciti risalenti al periodo pre-Covid, ora questi vengono azzerati e si riparte da capo. Stessa cosa vale per la distribuzione idrica di AcegasApsAmga.



La ripartenza dell’attività di recupero crediti allarma le associazioni di categoria. Tali procedure, «seppur regolari e corrette, inficeranno una situazione già economicamente difficile per diverse famiglie provate dal lockdown – spiega Angelo D’Adamo, presidente regionale Federconsumatori –. Le aziende si rendono magari più disponibili a rateizzare, ma se l’economia non si riprenderà, anche in questi casi, sarà difficile far fronte all’impegno. Soprattutto se le morosità si accumuleranno, diventerà un problema grave, che va valutato per venire incontro alle persone con nuovi strumenti anche più snelli. Noi siamo sempre in dialogo a livello nazionale con Arera. Peraltro, siamo ancora in attesa che in regione si avvii la costituzione del Comitato utenti, dove può essere ascoltata in maniera strutturata la voce dei cittadini». «La questione riguarda tutti – conclude Antonio Ferronato, presidente Adoc –, anche coloro che hanno chiuso ma che non riaprono, anche se è ancora troppo presto per dire quanti saranno. In questi casi il problema non sarà la decorrenza, ma chi salderà le fatture». —


 

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