Blog paralleli sul web, il partito di Grillo rischia lo scisma

La frattura nata a Trieste nella campagna per le comunali Il coordinatore Menis minimizza: «Scissione impossibile»
Di Christian Seu
Beppe Grillo durante il comizio che ha tenuto nel comune di San Donato Milanese, 19 aprile 2012. ANSA/ MATTEO BAZZI
Beppe Grillo durante il comizio che ha tenuto nel comune di San Donato Milanese, 19 aprile 2012. ANSA/ MATTEO BAZZI

GORIZIA. Da una parte i fedelissimi di Beppe Grillo, strenui difensori del primato dei meet-up sulla Rete. Dall’altra, il gruppo in qualche maniera riconducibile a Valentino Tavolazzi, consigliere comunale di Ferrara ripudiato dallo stesso comico genovese. Due correnti, una contrapposta all’altra: una frattura che, a un anno dalle elezioni regionali, il Movimento 5 Stelle si sarebbe volentieri risparmiato. A scoperchiare una pentola da tempo borbottante è stato il travagliato avvicendamento alla guida del meet-up di Gorizia, dove Elena Fontanini è subentrata nel ruolo di organizer a Manuela Botteghi, storica portavoce dei grillini isontini e capogruppo del M5s in Consiglio comunale, che non ha celato il proprio disappunto per l’epilogo di una contrapposizione interna trascinatasi per diverse settimane. Una diatriba che, tuttavia, è germogliata lontano dal capoluogo isontino e che affonda le proprie radici a Trieste, nel periodo della marcia di avvicinamento alle comunali che hanno poi incoronato Roberto Cosolini. Attorno al programmatore Enrico Mengotti si raccoglie un gruppo al quale i detrattori appiccicano l’etichetta di “triestini erranti”: lo scisma si concretizza per divergenze d’opinioni con l’organizer del meet-up del capoluogo giuliano (ed ex candidato sindaco) Paolo Menis. Nascono così blog e luoghi d’incontro virtuali paralleli a quelli ufficiali, che costano al gruppo dei malpancisti anche una diffida per l’utilizzo non autorizzato del logo del Movimento 5 Stelle.

A Codroipo tra l’ex candidato sindaco Anthony Santelia (vicino al gruppo di Mengotti) e l’organizer udinese Michelangelo Giumanini sono volate parole grosse, con il primo che – dopo aver registrato una telefonata dai toni concitati – ha denunciato per minacce il portavoce friulano. Intanto c’è chi, poco disposto a scommettere su una ricomposizione della frattura in tempi utili, ipotizza che le due anime del M5s si possano presentare divise alle prossime elezioni, con due distinte liste: «Impossibile – taglia corto Menis, che è anche coordinatore del Meet-up del Fvg -. Uno sdoppiamento non sarebbe possibile, a maggior ragione nella tornata elettorale per le regionali: ci presenteremo uniti».

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