Blitz in stazione con i cani antidroga

Ingressi laterali della Stazione centrale chiusi e passeggeri costretti a passare attraverso un cordone di Polizia per riuscire ad arrivare ai binari dei treni. Il tutto sotto lo sguardo attento dei cani antridroga della Guardia di Finanza. Sono gli effetti dei controlli dell’operazione “Alto impatto”, voluta dal ministero dell’Interno, andata in scena ieri a Trieste. Operazione che non ha provocato tensioni particolati anche se, nelle ore di punta, ha inevitabilmente rallentato la marcia verso i treni, creando pure un po’ di preoccupazione e di ressa tra pendolari e habituè, poco avvezzi alla presenza di un così massiccio schieramento di forze in una Stazione solitamente tranquilla come quella triestina.
Circa una cinquantina gli uomini impiegati tra Polfer e Uopi, le Unità operative di pronto intervento che hanno pattugliato soprattutto il perimetro esterno della stazione. Si è trattato peraltro del secondo atto di questi controlli, andati in scena già lo scorso 11 giugno, giorno in cui erano stati passati al setaccio 90 bagagli e 236 persone, tre delle quali poi multate perché trovate in possesso di un modico quantitativo di hashish mentre otto cittadini stranieri sono risultati irregolari intercettati. Per il bilancio dei controlli bisognerà attendere oggi la comunicazione ufficiale della Questura, anche se le prime indicazioni non sembrano indicare irregolarità particolari.
In mattinata, dopo l’onda dei pendolari, i controlli si sono svolti in un clima sereno: «Buongiorno, gentilmente i documenti e il biglietto», esordivano gli agenti. «State cercando qualcuno?», hanno risposto i più curiosi: «No, solo normali controlli per la sicurezza, non si preoccupi». Anche Goran e Felda i due cani della Finanza dei reparti di Trieste e Prosecco hanno seguito con interesse l’attività, annusato e cercato droga in borse, zaini e giacche. Per un ragazzo “puntato” da Goran
qualche attimo di apprensione poi il via libera: niente da segnalare. Oltre ai controlli con i cani e sui documenti grazie a speciali smartphone di ultima generazione, un agente della Polfer ha effettuato delle verifiche anche con un metal detector portatile.
Per chi è abituato a viaggiare per stazioni più grandi come Mario questi controlli non sono una novità: «Vado spesso a Milano per lavoro e queste situazioni si vedono spesso. Avevano addirittura precluso l’accesso ai binari per questioni di sicurezza. Questo mi pare più che altro un modo per far vedere alla gente che ci sono tanti controlli». «Anche a Roma - racconta la sua accompagnatrice - vengono fatte queste verifiche, diciamo che ormai siamo abituati anche se in realtà il lavoro più importante che fanno gli agenti secondo me non si vede». —
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