Blitz in Finanziaria: in Fvg il bollo low cost per auto “vintage”

Tassa di circolazione dimezzata ai veicoli tra i 20 e i 30 anni a patto che i proprietari si dotino di un certificato di storicità



TRIESTE. Un ritorno al futuro o al passato per le “Delorean” della nostra regione? Propenderanno per la prima interpretazione gli appassionati di vecchie auto del Friuli Venezia Giulia, mentre probabilmente ne saranno meno entusiasti gli ambientalisti. Nel maxiemendamento alla Finanziaria è stato inserito un provvedimento per cui, da quest’anno, tutti gli autoveicoli tra i 20 e i 29 anni (le auto storiche che non pagano il bollo sono quelle con più di 30 anni) sono assoggettati al pagamento della tassa automobilistica con una riduzione del 50%. Tale beneficio sarà applicato indistintamente a tutti i veicoli a condizione che abbiano ottenuto il Crs, il Certificato di rilevanza storica rilasciato da uno dei seguenti enti: Asi (Automotoclub Storico Italiano), Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo e Storico Fmi (Federmoto Italia). Anche i possessori del vecchio Attestato di storicità devono necessariamente sostituirlo con il nuovo Crs. Dopodiché, esso dovrà venir annotato sulla carta di circolazione.

I costi da sostenere per l’ottenimento del certificato comprendono la quota annuale di iscrizione al registro più le spese per il suo rilascio, che variano per ogni auto-club e comprendono anche l’iscrizione a uno di essi. Il tutto si dovrebbe attestare poco sopra i 200 euro. In realtà, ancora molte auto con più di 20 anni di vita sono riconosciute come vetture ordinarie, poiché in effetti non è obbligatorio essere dotati di un Certificato di rilevanza storica per poter circolare. Quali sono allora i motivi per i quali conviene essere in possesso di un Crs? Con esso è possibile ottenere diversi vantaggi, anche fiscali, a partire da un pagamento agevolato dalla propria agenzia assicurativa, oltre al fatto che in caso di incidente il proprio veicolo non venga considerato come un semplice “rottame” al momento del risarcimento. Il provvedimento incluso nell’ultima Finanziaria ha messo ordine in una situazione sinora piuttosto caotica. Fino al 21 dicembre 2014, infatti, le auto ultraventennali ritenute di particolare interesse storico sottostavano ai vari regolamenti regionali che, in alcuni casi, prevedevano addirittura l’esenzione dal pagamento del bollo auto.

Dal primo gennaio 2015, invece, la Legge di stabilità aveva stabilito il pagamento di un’ imposta uguale su tutto il territorio. Nonostante ciò, alcune regioni italiane, come l’Umbria e la Basilicata, avevano continuato a non applicare quanto stabilito. L’intervento della Corte costituzionale aveva confermato l’illegittimità di tale comportamento e fino a poco fa, secondo quanto stabilito dalla legge, le regioni avevano il solo potere di variare l’importo della tassa ma non di eliminarla o variarne l’applicazione. Nel caso specifico, in Fvg, a partire dal primo gennaio 2015 non era più stata prevista l’esenzione dal pagamento delle tasse per i veicoli ricompresi tra i 20 e i 30 anni. È poi importante precisare che, come già previsto dalla Legge di stabilità del 2015, l’esenzione dal bollo auto è sempre attiva per le auto storiche fabbricate da più di 30 anni, escluse quelle adibite a uso professionale. Se però questi veicoli vengono posti in circolazione sono soggetti ad una tassa di circolazione annua di 31,24 euro per gli autoveicoli e di 12,50 per i motoveicoli.

Altra distinzione da compiere è quella che riguarda le cosiddette “auto d’epoca”, ovvero quei veicoli cancellati dal Pubblico registro automobilistico perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione. La loro circolazione può essere consentita soltanto in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati. —


 

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