Blitz della polizia slovena a Trieste - Video

Gli agenti erano sulle tracce di un'auto che all'uscita dalla Gvt si è schiantata contro un altro mezzo. Hanno fatto scendere i fuggitivi e li hanno fatti stendere a terra puntando verso di loro le pistole

Blitz della polizia slovena a Trieste: pistole spianate e paura in strada

TRIESTE. Attimi di terrore ieri sera poco dopo le 20 all’imbocco di via Baiamonti, a Trieste, all’uscita della Grande viabilità. L’inseguimento, da parte di due pattuglie della polizia slovena, di un’automobile con sei fuggitivi a bordo e il concomitante arrivo di alcune “Pantere” italiane dal centro città è terminato con un violento incidente automobilistico.

Quattro, in totale, i contusi: tre connazionali e uno degli stranieri ma oltre al timore per i feriti e al forte boato dello schianto, che ha semidistrutto la macchina dei fuorilegge e danneggiato gravemente due vetture italiane, ciò che ha maggiormente colpito i passanti e gli altri automobilisti di passaggio sono state le scene successive, con lo spettacolare arresto dei ricercati da parte degli agenti di Lubiana, armi alla mano.

La vicenda ieri presentava contorni alquanto confusi. Secondo le prime ricostruzioni, l’operazione della polizia slovena ha consentito di arrestare almeno sei giovani passeur kosovari. L’unico a esibire un documento è stato lo straniero alla guida della Peugeot grigia con targa francese del Dipartimento dell’Isere: un permesso di soggiorno rilasciato da Parigi. Non ha presentato neppure una patente di qualsiasi nazionalità. Ad ogni modo, la vettura inseguita, con le due auto degli agenti sloveni alle costole a tutta velocità, è andata a schiantarsi contro una macchina che transitava verso via Svevo, condotta da una donna rimasta ferita, e su un altro mezzo con a bordo una coppia. Tutti e tre gli italiani sono stati portati a Cattinara per accertamenti, in condizioni non gravi.

A quel punto gli agenti sloveni, avvicinatisi all’autovettura dei presunti passeur con la pistola puntata, li hanno fatti scendere e, tenendoli sempre sotto tiro con le armi bene in vista, hanno intimato loro di mettersi a terra e incrociare le braccia dietro la schiena. Pochi minuti di concitazione ed è terminata così la corsa dei giovani kosovari (uno rimasto leggermente contuso) che avevano tentato di seminare la polizia slovena mettendo a repentaglio l'incolumità di altri automobilisti,.

Ammanettati, alcuni stesi a terra, altri in ginocchio, i ricercati sono stati poi fatti salire su un furgone della polizia di Lubiana. A supporto dell’operazione sono intervenute anche pattuglie di vari reparti della Questura di Trieste, i Vigili del fuoco e un’ambulanza del “118”.



Chi transitava pochi secondi prima lungo la Grande viabilità triestina racconta di attimi di panico, con il mezzo guidato dagli stranieri che, tentando di seminare la polizia che li inseguiva a sirene spiegate, ha più volte rischiato l’impatto con altri veicoli. Secondo un’altra versione le autovetture inseguite erano due. Di una si sarebbero perse le tracce, mentre alcune fonti accennano a una possibile terza, trovata dagli sloveni a Bertocchi ma vuota.

Alle autorità italiane risultava, ieri sera, tutto nascere dalla forzatura di un posto di blocco sloveno nei pressi del confine. Mentre iniziava l’inseguimento in Italia, secondo accordi ormai in vigore da anni, gli sloveni hanno correttamente avvertito sia il centro di coordinamento trinazionale italo-austro-sloveno nel Tarvisiano che la Questura di Trieste.

Alla scena, atterrite, hanno assistito decine di persone: chi passava ma anche chi, attratto dalle sirene e dalle urla dei poliziotti, si è affacciato alle finestre dei condomini di via Baiamonti e via Svevo. «Prima ho sentito un forte spiegamento di sirene, un suono diverso da quelli che siamo abituati a sentire e che poi ho giustificato vedendo le automobili della polizia slovena - riferisce un residente di via Baiamonti -: poi un forte colpo e infine le urla in lingua slovena».

«Mi sono affacciato alla finestra - aggiunge - e solo allora ho capito quanto stesse succedendo e viste le pistole mi sono ritirato in casa». Il traffico, con bus deviati, nella zona ovviamente ha subito forti rallentamenti.

 

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