Blitz dei ladri nella villa del presidente del consiglio comunale di Gorizia

Brutta sorpresa per Rinaldo Roldo, hanno approfittato dell’assenza della moglie per introdursi in casa di giorno da una portafinestra dopo aver neutralizzato il cane. Cercavano una cassaforte
L'abitazione di Rinaldo Roldo in Strada Vecchia a Lucinico entrata nel mirino dei ladri
L'abitazione di Rinaldo Roldo in Strada Vecchia a Lucinico entrata nel mirino dei ladri

GORIZIA Brutta disavventura (per fortuna a lieto fine perché tutto è rimasto al proprio posto) per il presidente del Consiglio comunale, Rinaldo Roldo. Ignoti si sono introdotti l’altro pomeriggio nella sua abitazione sita in Strada Vecchia, a Lucinico, approfittando dell’assenza della moglie che - di norma - è sempre a casa in quell’arco orario.

La casa è rimasta disabitata grossomodo dalle 14.30 alle 17.30 ed è in quelle tre ore che i malviventi sono entrati in azione. Sfortuna ha voluto che non fosse inserito l’impianto di allarme che, certamente, avrebbe reso la vita più difficile ai delinquenti. Delinquenti che non si sono fermati nemmeno di fronte alla presenza di un labrador: mostrando grande dimestichezza e preparazione lo hanno neutralizzato, facendolo giocare con dei pezzetti di legno che lo hanno tenuto “impegnato” per l’intera durata dell’incursione.

«Sono entrati sfondando completamente e senza nessuna pietà una portafinestra posta sul retro. Sono stati talmente violenti che non è rimasta al suo posto nemmeno la cornice dell’infisso», racconta Rinaldo Roldo. Ma ci sono almeno due anomalie rispetto al normale e consolidato modus operandi dei malviventi. Innanzitutto l’orario: solitamente, i ladri colpiscono dopo le 18. Approfittano delle tenebre e prediligono quasi sempre abitazioni che confinano con campi e spazi aperti che favoriscono la fuga. L’altra anomalia è costituita dal fatto che sono rimasti dov’erano materiali anche di un certo valore come computer portatili, macchine fotografiche, persino orologi (questi ultimi facilmente occultabili). «Abbiamo trovato tutte le vetrine ma anche i quadri spostati. Evidentemente - racconta Roldo - cercavano una cassaforte che, nella mia abitazione, semplicemente non... c’è». Non c’è perché Roldo, nel passato, era già stato vittima di due furti in abitazione, quando risiedeva in centro a Gorizia. «Negli anni 80 - aggiunge il presidente del Consiglio comunale - mi portarono via tutto: persino oggetti dall’altissimo valore sentimentale perché legati a ricordi familiari. Da allora, non conservo più oro nè gioielli in casa. A fine anni 90, poi, ricevetti un’altra, sgradevole visita dei ladri. In quell’occasione sparì qualche oggetto prezioso ma soprattutto bigiotteria. Questi episodi mi hanno insegnato che è meglio non conservare oggetti preziosi in casa».

Nonostante tutto, Roldo annuncia che sarà sua cura - sin da subito - azionare sempre e comunque l’impianto antifurto. «Anzi, ho già disposto un suo potenziamento perché non c’è cosa peggiore del sentirsi violati nella propria intimità familiare. La violazione di una dimora è una delle cose più brutte che una persona può provare».

Fortunatamente, sono stati ladri “ordinati”, nel senso che hanno rovistato anche nei cassetti senza però scaraventare a terra oggetti e vestiario. In queste ore, la famiglia Roldo sta procedendo a un accurato inventario ma, da una prima verifica, pare che nulla sia stato rubato. Il tentativo di furto è stato denunciato ai carabinieri di Lucinico.

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