Blitz anti-Ogm, guerra di denunce tra favorevoli e contrari
Alle accuse contro gli attivisti di Ya Basta replica il Codacons: "È un caso di semina illegale". I nomi dei 'no global' del blitz a Vivaro segnalati alla Procura di Pordenone. La Serracchiani attacca Regione e governo. Saro: "No a gesti eclatanti"
Il blitz no global a Vivaro
TRIESTE.
La guerra di religione tra i fedeli alle colture tradizionali e gli eretici pro Ogm si sposta sul terreno legale. Dopo la distruzione del campo di Vivaro – sequestrato dalla magistratura per verificare la presenza di mais Ogm – i sessanta ”no global” aderenti all’associazione Ya Basta e autori del blitz, saranno denunciati dalla Procura di Pordenone per violazione dei sigilli, manifestazione non autorizzata, invasione di terreni privati e danneggiamenti.
CONTRODENUNCE
Ma la reazione all’azione è uguale e contraria: il Codacons ha annunciato, attraverso il presidente Carlo Rienzi, una denuncia nei confronti di Giorgio Fidenato, proprietario del campo e colpevole di aver seminato illegalmente mais transgenico. Lui, il dissidente pro Ogm, è pronto a presentare un mega esposto con tanto di lista di proscrizione di quanti hanno parlato di contaminazione – da Luca Zaia (presidente del Veneto) a Claudio Violino (assessore regionale all’agricoltura) – e «procurato allarmismo».
IN VENETO
Ma accanto allo scontro legale prosegue la battaglia politica. In Veneto la più accesa, con le truppe che si schierano pro Zaia o pro ministro Giancarlo Galan. «Galan si decida a prendere una posizione. Sugli Ogm non dice niente e, con il suo comportamento, apre una strada come ha fatto con gli animali clonati, il latte e la carne. Il ministro batta un colpo così sappiamo cosa vuol fare» accusano i senatori della Lega Nord in commissione Agricoltura del Senato, Gianpaolo Vallardi ed Enrico Montani. A bacchettare Zaia, invece, ci pensa il senatore friulano dell’Udc Angelo Compagnon.
«Prendiamo atto che Luca Zaia è il neo ministro dei no global». Per Compagnon «un rappresentante delle istituzioni non può in alcun modo esaltarela giustizia “fai da te”, che è fuori dal perimetro di ogni democrazia fondata sullo stato di diritto». «Delle due l'una: o Zaia ammette di aver esagerato con dichiarazioni da apologia di reato, forse dovute a un irrefrenabile rigurgito anti Galan, o se ne assume tutta la responsabilità optando per le dimissioni».
CENTRO SINISTRA
Attacca governo e Regione il Pd. «In tema di colture Ogm abbiamo almeno due certezze: che non le vogliamo in Friuli Venezia Giulia e che il Governo finora se n’è lavato le mani» dice il segretario regionale Debora Serracchiani. Dalla Commissione europea, l’ultima raccomandazione, è arrivata «meno di un mese fa e permette agli Stati membri di autorizzare, restringere o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati entro i propri confini; così come permette di escludere la coltivazione di ogm da vaste zone del loro territorio nazionale. Ce n’è abbastanza perché il Governo e la Regione decidano di cominciare a muoversi». Aggiunge il capogruppo in Consiglio Gianfranco Moretton: quanto accaduto «ci preoccupa e deve preoccupare tutti quelli che hanno responsabilità in merito poiché ancora la conoscenza scientifica non consente di fornire garanzia assoluta su questo tipo di prodotto. E noi non vogliamo essere cavie inconsapevoli di una scelta che ha più il sapore di speculazione che di sperimentazione. Mi auguro, pertanto che il presidente Tondo e l’assessore regionale all’Agricoltura possano a breve, dare rassicurazioni in merito accompagnate da provvedimenti e scelte dirette esclusivamente alla tutela e salute dei cittadini».
PDL
Il senatore Ferruccio Saro formula un appello trasversale, in modo che «si ripristini quanto prima il rispetto delle normative e si attendano i pronunciamenti degli organi competenti, evitando di condurre lo scontro a livelli insostenibili. I campi oggetto del blitz dei ”no global” erano posti sottosequestro dalla magistratura: bisognava attendere l’esito delle indagini. Anticipare con gesti eclatanti il corso degli accertamenti non è di certo un segno di civiltà, né di democrazia. Ognuno può far valere le proprie idee legalmente e senza calpestare lo Stato di diritto». Per il coordinatore regionale del Pdl del Friuli Venezia Giulia Isidoro Gottardo, «più che mai sul tema degli Ogm servono regole generali fatte rispettare e non piccole patrie dove ognuno si regola come crede».
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