Blitz anti Ogm a Vivaro Ma gli attivisti sbagliano campo

Prese di mira piante di mais tradizionale anzichè quelle geneticamente modificate. I vertici di Futuragra: «La prossima volta almeno si facciano accompagnare da un agricoltore»

Blitz notturno, ma sul campo sbagliato, di attivisti «No Global» contro la coltivazione sperimentale di mais Ogm in Italia a Vivaro, in provincia di Pordenone. Attorno alle ore 3.00 della scorsa notte un gruppetto di persone contrarie alle coltivazioni ha imbrattato un'area con dello spray colorato in modo da rendere inutilizzabile il mais pronto per essere trebbiato. In realtà, i manifestanti hanno «sporcato» un piccolo podere che si trova a fianco di quello Ogm, e che è coltivato con semi tradizionali.

«Questi signori si facciano almeno accompagnare da un agricoltore - ha commentato ironicamente Silvano Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra e proprietario di entrambi i poderi - quando fanno irruzione nella proprietà altrui: quello danneggiato è di mais tradizionale. Noi non ci faremo intimidire».

Il blitz notturno, infatti, non ha impedito lo svolgimento della prima “Festa della trebbiatura di mais Ogm”. Iniziata in tarda mattinata nonostante la pioggia, l’operazione si è conclusa nel primo pomeriggio alla presenza di giornalisti, qualche curioso e agricoltori favorevoli all’uso di prodotti geneticamente modificati. «La trebbiatura del mais Ogm del mio podere di Vivaro si è conclusa positivamente e ora utilizzeremo il raccolto per uso zootecnico», ha affermato Dalla Libera. «Quella odierna è solo una battaglia vinta - ha aggiunto - ma ora dobbiamo proseguire, mandando i dati raccolti dalle nostre ricerche nei vari ministeri e alle Regioni, sperando che questi signori capiscano che devono sedersi a un tavolo con gli scienziati. Serve l'apertura alla sperimentazione: non si può più perdere tempo, ma proseguire nell'applicazione delle leggi europee».

Alla trebbiatura hanno assistito anche alcuni ispettori del Corpo Forestale dello Stato, che invieranno una relazione al Ministero. Sul posto anche un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine: Carabinieri e personale della Digos della Questura di Pordenone, intervenuti per arginare eventuali proteste che però, vista anche la pioggia battente, non si sono registrate.

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