Blackout per mancanza di sole le dighe restano a fanali spenti

Dal 22 dicembre al 7 gennaio, i fanali di segnalazione delle dighe nuove (sei), della diga vecchia (due) e dei porti (in tutto fanno oltre una ventina) hanno funzionato molto poco. Colpa di un blackout provocato dalla mancanza di sole che non ha consentito ai pannelli solari dei fanali di ricaricarsi
TRIESTE.
Se le luci nel buio, pure quelle più piccole e meno importanti, costituiscono l’anima del Natale, allora durante queste feste, negli specchi d’acqua triestini, lo spirito natalizio è rimasto alla larga. O meglio al largo. Per carità. Non è successo nulla di grave. E i disguidi sono rimasti limitati, dal momento che gli stessi ormeggiatori e gli stessi pescatori dicono di non essersene praticamente accorti. Resta il fatto che dal 22 dicembre al 7 gennaio i fanali di segnalazione delle dighe nuove (sei), della diga vecchia (due) e dei porti (in tutto fanno oltre una ventina) hanno funzionato molto poco. La maggior parte di questi non ha dato neppure segni di vita. Motivo? È la natura, gente. Anzi. È la natura che si è accanita sul sistema attraverso il quale si accendono questi fanali. Fanali che sono muniti, in effetti, di pannelli solari per ricaricarsi.


Ma chi l’ha visto sotto Natale un po’ di sole? Nessuno, e tanto meno i fanali. La cappa di pioggia e nebbiolina persistente ha così scaricato, completamente, molte tra quelle batterie, alcune delle quali non erano evidentemente nuovissime e hanno subito il colpo di grazia. Metteteci quindi la proverbiale burocrazia che s’aggrava durante le feste trasformando i fine settimana in mega-ponti. E questo particolare black-out, comunque non pericoloso ripetono tutti i protagonisti del mare nostro, è stato servito. Ad essersi attivati per primi sono stati i piloti del porto: nella loro centrale - fanno sapere - la prima segnalazione è registrata il 22 dicembre, per l’appunto.


«Qualcosa funzionava ogni tanto, e poi si rispegneva», rammentano. Il disservizio si è spento, perché si sono riaccesi i fanali, il giorno dopo l’Epifania, quando è intervenuta la Capitaneria unitamente alla reggenza locale del Servizio fari della Marina militare, l’ente primo responsabile che ha sede e struttura interregionale a Venezia. «I problemi sono stati risolti al 90%, quasi tutti i fanali sono stati riparati, ne restano da aggiustare un paio. Il cattivo tempo, che ha insistito da queste parti, non ha sicuramente aiutato», hanno spiegato proprio dalla sezione operativa della Capitaneria.
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