Birra dopo le 21, negozio etnico chiuso

Scattata l’ordinanza anti-alcol per vendita recidiva in via Sant’Ambrogio. Il presidente dell’Ascom: «Le regole si rispettano»
Uno scorcio di via Sant'Ambrogio
Uno scorcio di via Sant'Ambrogio

MONFALCONE Era uscito dal negozio etnico, in via Sant’Ambrogio, con due lattine di birra, acquistate ben oltre il limite consentito delle 21. Gli agenti della Municipale hanno proceduto. Multa di 500 euro e la chiusura dell’attività per tre giorni. Il provvedimento è stato applicato per recidiva violazione dell’ordinanza anti-alcol, che vieta la vendita per asporto di alcolici contenuti in bottiglie di vetro o in lattine nell’area pedonale nell’arco dell’intera nottata. Il commerciante bengalese aveva già un pregresso di due violazioni, elevate dalla Polizia locale a maggio e ad agosto. La terza irregolarità pertanto gli è costata cara: contestualmente alla maggiorazione della sanzione il locale dovrà osservare la chiusura stabilita per il prossimo weekend, dal 16 al 18 settembre. Proprio quando in centro città andrà in scena la Festa della Birra. Una possibile sottrazione di guadagni, considerata l’animazione che caratterizza la manifestazione. Con il rispetto delle regole in materia di sicurezza urbana per contrastare l’abuso di alcol non ci sono scuse che tengano. Si va alla chiusura ininterrotta di tre giornate, come disposto dall’ordinanza 21/2016 in caso di reiterazione. Lo stesso locale era stato sanzionato la scorsa primavera.

In via Sant’Ambrogio si tratta della seconda chiusura di attività, oltre a 5 verbali per vendita non consentita. Lo scorso anno erano stati invece tre i provvedimenti di chiusura inflitti sempre a carico di locali pubblici gestiti da asiatici. Un provvedimento, dunque, che non lascia margini di tolleranza, nè giustificazioni di sorta, nonostante il tentativo in questo caso del gestore colto in flagranza di irregolarità di negare la vendita di quelle lattine.

L’ordinanza, ha osservato il vicesindaco e assessore alla Polizia municipale, Omar Greco, ha dimostrato di funzionare, tanto che i provvedimenti non sono mancati. «L’entrata in vigore dell’ordinanza - ha affermato - viene sempre preceduta da un’adeguata informazione. Ma una volta che si infrangono le regole la norma si applica fino in fondo. Andiamo avanti così, i risultati sono evidenti, anche sotto il profilo della pulizia e del decoro urbano». Che alcuni gestori stentino a capire una misura ormai consolidata, applicata nel periodo primaverile ed estivo, lascia comunque perplessi. I progetti per via Sant’Ambrogio passano ora anche attraverso l’impegno dei commercianti.

L’Ascom è scesa in campo al fine di rilanciare la zona attraverso un’operazione culturale e di dialogo con gli esercenti asiatici. Un approccio, quello avviato dalla nuova gestione della categoria dal presidente Roberto Antonelli, definita propositiva dal vicesindaco. La prossima settimana l’Ascom avvierà i primi passi, con le visite ai negozianti bengalesi e la consegna di un “decalogo” in ordine alla buona gestione delle attività commerciali. «È giusto chiudere un’attività quando viola le regole», ha osservato Antonelli.

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