Biotecnologie, 3 milioni da Gates

La Fondazione del creatore della Microsoft investe sulla realtà triestina
Tre milioni di dollari dalla fondazione di Bill Gates per un progetto scientifico «made in Trieste» che potrebbe cambiare la vita di milioni di africani. Protagonista della vicenda - il Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie Icgeb, un centro di ricerca intergovernativo con sede all'Area di ricerca di Basovizza. La notizia che mette in primo piano «Trieste scientifica» rimbalza già sui siti specializzati di tutto il mondo e nelle ultime ore ha fatto rapidamente anche il giro del paese.


Non era mai successo che un centro di ricerca con sede in Italia (perlopiù a Trieste, la città che vanta la percentuale più alta di ricercatori in Europa) ricevesse un finanziamento simile da parte di una delle più prestigiose fondazioni filantropiche internazionali creata dal fondatore della Microsoft, Bill Gates assieme alla moglie Melinda. L’Icgeb, il beneficiario dei finanziamenti, annuncia che lo stanziamento dei tre milioni di dollari sarà utilizzato per un progetto che mira a sviluppare in tre anni «sistemi di sicurezza efficaci e regolamentazione nel campo delle biotecnologie in Africa». «L'affidamento all'Icgeb da parte della Fondazione Gates di un progetto di tale valore e portata - commenta Decio Ripandelli, direttore delle relazioni internazionali del centro - testimonia la credibilità internazionale dell'Icgeb».


Ad oggi infatti con 57 stati membri (ed altri 20 paesi in procinto di diventarlo), il Centro con sede a Trieste si presenta come un esempio unico di cooperazione scientifica multilaterale, all’interno del sistema delle Nazioni Unite, che si è guadagnato non solo una reputazione d’alta competenza a livello internazionale, nonché un riconoscimento esplicito da parte dell’Assemblea generale dell’Onu, «Siamo stati contattati direttamente dalla fondazione l’anno scorso, a fine agosto - racconta Ripandelli - Sono seguiti mesi intensi di progetti ma alle fine siamo partiti».Scopo principale dell'iniziativa: «fornire formazione, informazione e altre attività di supporto a specialisti provenienti dall’Africa subsahariana, consentendo a vari paesi di accedere in modo sicuro ai progressi della scienza». «Per quanto riguarda le prospettive di progetti simili anche a Trieste - aggiunge Ripandelli - abbiamo l'intenzione di contattare la Regione per valutare l'ipotesi di lavorare insieme in questo settore».


A Trieste, la notizia ha colto di sorpresa anche i noti protagonisti del mondo della ricerca, «È un grande passo avanti per l’intero sistema degli enti scientifici di Trieste - commenta il vicepresidente dell’Area di Ricerca Francesco Russo - È un motivo di orgoglio dell’intera città che conferma ancora una volta la vocazione scientifica di questa città». «Insomma - aggiunge - la scienza è uno dei miglior bigliettini da visita della nostra città e ci mette di fronte ancora una volta ad una serie di opportunità globali». Per il rettore dell’Università Francesco Peroni, la notizia è non solo un riconoscimento “dell'eccellenza “dell’Icgeb, ma anche un indicazione di ciò che Trieste scientifica può fare al livello globale.


«Il fatto che un ente di ricerca con sede a Trieste possa attirare l’attenzione e finanziamenti di questo tipo è già un grosso riconoscimento per l’intera città» commenta in seguito anche il direttore della Sissa Stefano Fantoni. «È una notizia importante che attesta l’alto profilo della ricerca dell’Icgeb» afferma Claudio Tuniz, assitant director del Centro internazionale di fisica teorica Ictp. «In più - nota - fa riflettere sulla vocazione scientifica internazionale di Trieste che si aggiunge ad una lunga serie di riconoscimenti straordinari come il conferimento del Premio Nobel per la Pace 2007 al Comitato Ipcc del’Onu, il board del quale ne fa parte anche un climatologo che lavora a Trieste al Centro di fisica».

Riproduzione riservata © Il Piccolo