Biomasse, esplode la protesta sul web

Preoccupazione per l’avvio dei lavori a marzo. Picco (Forum Gorizia): «Inaccessibili dati e autorizzazioni della Provincia»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 30.05.2015 Corteo NO centrale biomasse Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30.05.2015 Corteo NO centrale biomasse Fotografia di Pierluigi Bumbaca

C’era da aspettarselo. Sì, era assolutamente prevedibile che l’annuncio di Enrico Roitz del prossimo avvio dei lavori di realizzazione della centrale a biomasse rinfocolasse le polemiche. Ed è in particolare sul web che esplode la polemica con prese di posizione (che schiumano rabbia e preoccupazione) di parecchi cittadini.

Qualcuno si chiede: «Gas inquinanti a noi e soldi a lui. Ma siamo matti?». Qualcun altro invoca l’intervento dell’amministrazione comunale. «Romoli, se ci sei, batti un colpo. Se riesci a fermare questa idiozia inquinante ti voto. Lo giuro». Probabilmente, chi scrive non sa che Romoli non potrà più ricandidare a sindaco. Ma la promessa di un voto va sempre bene.

Un’altra goriziana esprime pesanti erplessità nonostante le rassicurazioni di Roitz. «Affronto l’argomento della centrale biomasse. Come cittadina di un piccola realtà e mamma di un figlio, sono fortemente contraria all’apertura - scrive in un post su Facenook -. Mi sono informata sui pro e contro di queste centrali ma alla fine ho notato che si creerebbe un inquinamento da CO2 e fumi tossici se non ci sono le dovute precauzioni da parte della centrale. Ed anche se ci fossero questi purificatori d’aria, nessuno, a distanza di anni, farà i dovuti e appurati controlli. Insomma, io non mi fido».

Martina Luciani, coordinatrice del comitato #noBiomasseGo, specifica: «È ben vero che ci sono Comuni che hanno stabilito che gli impianti a biomasse devono stare fuori dal centro abitato, ma Gorizia non è fra questi. Quindi, nel nostro caso, decidere di non realizzare gli impianti là dove l’imprenditore privato li vuole sarebbe stata una scelta politica e non tecnica».

Fa eco Andrea Picco (Forum per Gorizia): «Quel progetto osteggiato dai cittadini perché troppo vicino alle case, all’asilo, alla ferrovia, doveva essere per forza realizzato in quell’area? I cittadini sono interlocutori della pubblica amministrazione o meri spettatori, se non addirittura soggetti contrapposti quando pretendano di avere voce in capitolo? Secondo il Forum Gorizia la risposta è una, e sta scritta nella Costituzione italiana, all’articolo 41: c’è un limite alla libertà di iniziativa privata quando questa produce una compressione dei diritti delle persone, inclusi quelli connessi all’ambiente e alla salute pubblica».

Ma c’è un altro elemento non secondario: «Oggi abbiamo scoperto di avere un nuovo problema: i dati relativi alle autorizzazioni uniche e relative proroghe sul sito dell’amministrazione provinciale non sono più accessibili. La dismissione della Provincia non può anche significare dismissione di dati e degli obblighi di trasparenza amministrativa, proprio in coincidenza con l’annunciato avvio di un progetto contestato al punto che è stata prodotta e depositata da un comitato di cittadini una segnalazione alla Procura».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo