Bini snobba l’invito a far vacanze in regione e si concede una crociera in acque croate

Mister Turismo in motoscafo a Rovigno e dintorni nonostante gli appelli a rimanere in Fvg per aiutare le imprese locali 
Sergio Bini
Sergio Bini

TRIESTE Due gaffe al prezzo di una. Le colleziona l’assessore alle Attività produttive e al Turismo Sergio Bini, che a causa dell’ordinanza del governo è dovuto tornare di tutta fretta dalla Croazia, dove stava trascorrendo una piacevole vacanza in barca. Doppio lo scivolone, perché il responsabile del turismo in Friuli Venezia Giulia non privilegia una meta regionale e sceglie un territorio più volte sconsigliato dal presidente Massimiliano Fedriga e dal vice Riccardo Riccardi a causa della recrudescenza del coronavirus.

Bini ha fatto il possibile per tenere sottotraccia la villeggiatura, ma ha avuto la sfortuna di sbarcare a Rovigno ed essere riconosciuto. E così si è sparsa la voce della presenza in acque croate, dove l’assessore ha galleggiato in motoscafo assieme alla compagna, all’amministratore delegato della sua impresa Euro & Promos e alla moglie di questi. Dopo l’ordinanza del ministro Speranza, non resta che il mesto ritorno in patria, con destinazione Lignano raggiunta ieri sera e necessità di sottoporsi a tampone.

«Sto tornando a casa – dice l’imprenditore prestato alla politica – dopo vacanze cortissime». Per scansare la brutta figura, Bini si lascia andare a una piccola bugia: «Per eccesso di sicurezza farò il tampone com’è giusto, ma sono sempre stato all’ancora in acque internazionali». Affermazione smentita dall’avvistamento a Rovigno e dal fatto che significherebbe aver dormito per giorni nel bel mezzo dell’Alto Adriatico, senza terra in vista: un Bini d’altura, a bordo di un motoscafo lungo nemmeno dieci metri. Misure contenute per il genere, tanto che l’assessore ci scherza su: «Sono una persona morigerata».

Ma oltre all’aspetto sanitario c’è quello politico, perché l’assessore si trova in Croazia, dopo aver consigliato ai cittadini di trascorrere le vacanze in Fvg per aiutare le imprese in difficoltà. Ma c’è una risposta anche per questo e in terza persona: «L’assessore al Turismo è stato in vacanza a Lignano come è solito fare ogni anno e poi ha fatto qualche giorno tra Istria e Incoronate». Fedriga prepara la doppia tirata d’orecchie, ma si profonde intanto nella difesa d’ufficio dell’esponente della sua giunta: «Bini ha trascorso tantissimi giorni a Lignano e poi, come qualsiasi altro cittadino, si è concesso qualche giorno in Croazia. Ora dovrà fare il tampone, come tutti i cittadini». Ma il governatore certo non ha apprezzato e non manca di fare «appello ai cittadini affinché riscoprano le nostre terre: l’Italia e il Fvg in primis, ovviamente».

Nei primi due anni di mandato, Bini ha costruito una certa fama di gaffeur. Sempre in tema Covid, divenne un caso nazionale la scelta di prevedere lo skipass gratuito per sostenere le stazioni sciistiche regionali messe in difficoltà dal coronavirus. La scelta fu assunta il 3 marzo e il weekend prescelto fu quello dell’8-9 marzo: l’iniziativa si inseriva nella campagna “Fvg aperto per vacanza”, ma proprio domenica 9 l’Italia fu proclamata zona rossa e le file alle seggiovie vennero additate come pericolosi assembramenti. Buccia di banana difficile da evitare in un periodo in cui nessuno sapeva che pesci prendere, ma che arrivava poco dopo le polemiche dovute alla vacanza che Bini si era concesso alle Maldive a fine febbraio, quando la giunta aveva già chiuso le scuole e mentre gli albergatori denunciavano prenotazioni perse fino al 95%. Tornò abbronzatissimo in Consiglio regionale, giusto per approvare la prima legge di aiuti economici per le attività messe in crisi dall’epidemia: norma mai varata perché la positività del consigliere Igor Gabrovec bloccò i lavori dell’Aula.

Non è la prima volta che l’assessore si mette involontariamente in contraddizione con la linea della giunta. Accadde il 2 giugno 2018: in Consiglio regionale non si parlava che di ritorno alle chiusure dei negozi nei giorni festivi, per salvaguardare il diritto delle famiglie a stare insieme, ma Bini pubblicava sui social una bella foto di sé stesso e di un carrello della spesa, spiegando di essere andato a far la spesa per rilassarsi un po’. —

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