Bini: «Con Raugna in Comune Grado e la Git vanno a sbattere»
«Con questa mossa elettorale la giunta dimostra che non c’è alcuna volontà di andare avanti con le terme» avverte annunciando che la Regione non si fermerà
L'assessore regionale Sergio Bini
GRADO «Mi dispiace per la comunità di Grado ma con l’attuale amministrazione non si va da nessuna parte». È Sergio Emidio Bini, assessore regionale al turismo ad affermarlo riferendosi all’ultima mossa fatta dal Comune che con una mozione ha proposto la trasformazione della Git dettando anche dei paletti sulle Nuove terme marine. Un edificio che la Regione vorrebbe realizzare tanto da aver in bilancio poco meno di 30 milioni di euro disponibili.
Le terme di Grado
«È una mossa fatta a ridosso della campagna elettorale basta ricordare che con questa amministrazione comunale abbiamo definito accordi attorno ai tavoli che poi poco dopo, attorno ad altri tavoli, sono stati rovesciati. È un chiaro segnale che non c’è alcuna volontà da parte di questa amministrazione comunale di procedere con le terme. Sto perdendo la pazienza, mi sto esasperando». Bini si sfoga dicendo ciò che pensa di questa situazione di stallo.
Parla di alibi che si trovano per non procedere e dice che di questo passo Grado rischia di perdere tutto anche se la Regione, che l’ha dimostrato con i finanziamenti, ha deciso di venire incontro alle richieste della comunità gradese finanziando l’opera.
«Una decisione – sottolinea Bini – per realizzare un progetto che arricchisce non solamente Grado ma tutto il Friuli Venezia Giulia. È una grande occasione da non perdere». Un periodo, quello che stanno vivendo tutti, particolarmente difficile e complicato con tanti problemi sul tavolo tant’è che anche una decisione regionale che si aspettava per fine novembre potrebbe ritardare un po’. Si tratta del rinnovo della Git che scade nella primavera del prossimo anno ma che, per consentire ai nuovi di dare immediatamente una loro impronta alla futura stagione turistica, l’assessore regionale Bini intende rinnovare prima possibile. «Le nostre idee sono chiare – specifica l’esponente regionale – puntiamo a costituire un consiglio di amministrazione a 3».
Oggi, come è noto, c’è invece un amministratore unico (Alessandro Lavoto). «È una decisione che abbiamo preso non solamente per il bene della Git ma di tutti solo che ci troviamo in una fase delicatissima sotto l’aspetto sanitario ed anche economico. Sicuramente la decisione la prenderemo quanto prima ma non sono di preciso ancora quando».
Ci sono già dei nomi, saranno puramente tecnici o politici? «Quando prenderemo in mano la situazione prenderemo le decisioni che riteniamo più giuste, anche nella scelta dei possibili candidati a occupare i posti del cda». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video