Binari e funi ai raggi X Poi i collaudi decisivi
In corso le procedure di verifica sull’intera infrastruttura Seguiranno le perizie ministeriali e le prove senza passeggeri

Silvano Trieste 06/06/2017 Opicina, lavori di restauro sulle carrozze del tram
Da una parte i lavori sui due tram, la carrozza 404 e la 405, di cui si è incaricata la Trieste Trasporti affidando il restauro a due ditte. Dall’altra le verifiche strutturali sull’intero collegamento tramviario della Trieste-Opicina. È il Comune, in questo caso, a occuparsi della parte prettamente impiantistica. In questi giorni i tecnici dell’impresa a cui sono stati affidati gli interventi stanno portando a termine i rilevi “plano-altimetrici” sulla linea. Una sorta di radiografia, spiegano dalla Trieste Trasporti, per valutare lo stato in cui si trovano i binari, quindi le rotaie e gli scartamenti. Di pari passo il Comune ha disposto anche gli accertamenti sull’area di contatto, cioè sull’infrastruttura elettrica. Le due operazioni, come detto, sono state affidate a due aziende specializzate.
L’esito di questa doppia valutazione, insieme all’analisi sulla documentazione, è propedeutico al nulla osta dell’Ustif, l’organismo del ministero dei Trasporti preposto al nulla osta finale. Sarà quindi questo ente ad autorizzare una volta per tutte la ripresa del servizio. Attività, come noto, revocata in seguito all’incidente dell’agosto dell’anno scorso.
La stessa magistratura aveva ordinato il sequestro dei due mezzi incidentati. Il blocco, necessario ai rilevi dell’indagine, si era protratto fino a ottobre. Solo a conclusione delle operazioni investigative è stato possibile cominciare i lavori veri e propri sulle due carrozze danneggiate. I tram, una volta ripristinati, saranno sottoposti a un collaudo tecnico da parte dello stesso Ustif. Subito dopo si passerà a un periodo di test di dieci giorni necessario a verificare sulle rotaie la totale l’affidabilità dei mezzi in corsa.
Una sorta di “pre-esercizio” che riprodurrà a tutti gli effetti il servizio di trasporto delle persone lungo la Trieste-Opicina rispettando orari, fermate, incroci e semafori nell’arco di intere giornate. «Trieste Trasporti - affermano il direttore di esercizio della società, Andrea Cervia, e il responsabile della comunicazione Michele Scozzai - si impegna a ridurre al minimo il periodo di pre-esercizio, che è necessario e propedeutico alla ripartenza della trenovia. Dieci giorni al massimo», assicurano. In questa settimana i tecnici della Trieste Trasporti stanno testando pure la funicolare: è una prova della funzionalità dell’impianto eseguita con le vetture di riserva “cariche”, cioè utilizzando sacchetti di ghiaia che simulano la presenza dei passeggeri, e “vuote”.
L’attività, stando alle previsioni della stessa società, si concluderà proprio in queste ore. Sono comunque prove funzionali ordinarie previste annualmente, non direttamente correlate all’incidente, ma anch’esse necessarie all’eventuale riavvio del servizio.
«Le due carrozze incidentate sono state ripristinate nei tempi previsti - fa notare ancora Trieste Trasporti - e si trovano oggi presso il deposito di Opicina. Le carrozze 401, 402, 404 e 406 sono fin d’ora a disposizione dell’Ustif per i collaudi: in base a una calendarizzazione di massima, si può stimare che entro il mese di giugno le verifiche su queste prime quattro vetture possano concludersi.
Seguirà il collaudo della carrozza numero 405, sulla quale deve ancora concludersi il montaggio degli allestimenti interni e del pantografo». L’iter complessivo porta dunque alla seconda parte dell’estate.
(g.s.)
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